Giornata dell’Autonomia 2014

News 2015

Flusso di dati da regolare a tutela dell'autonomia dei Comuni

Le interrogazioni del Consiglio provinciale alla Ripartizione enti locali sono più che quadruplicate e tuttavia ad oltre il 98% è stata data risposta entro i tempi prescritti, rileva l’assessore competente Arnold Schuler. Un gruppo di lavoro Provincia-Comuni sta lavorando da alcuni mesi a una proposta per tutelare l'autonomia dei Comuni, ridurre la mole del flusso di dati e la burocrazia.

Le 103 interrogazioni consiliari rivolte quest'anno all'assessore Schuler hanno riguardato per 17 volte tutti i Comuni in un lasso di tempo fino a 10 anni e hanno richiesto a loro volta richieste di informazioni ai singoli municipi per complessivi 15.622 quesiti. Quasi tutte provengono da un unico partito (F) e da un unico consigliere: "Uno sviluppo che pone qualche interrogativo non solo sulla trasparenza ma anche sulla ragionevolezza e la proporzionalità", sottolinea l'assessore Schuler. Questo anche alla luce del fatto che le interrogazioni in materia sono notevolmente aumentate da inizio legislatura (quasi quintuplicate quelle alla Ripartizione enti locali), con una complessità che coinvolge spesso tutti i Comuni per un arco di tempo pluriennale. "Sebbene per trattare i quesiti l'amministrazione provinciale abbia dovuto scrivere singolarmente ai 116 Comuni, nel 98% dei casi è riuscita a fornire una risposta nei tempi prescritti. Un lavoro enorme, ma alla lunga non ragionevole", spiega Schuler.

Davanti a questa mole di richieste si pone un ulteriore interrogativo in relazione all'autonomia dei Comuni: "Cosa possiamo e dobbiamo esigere dai Comuni in materia di dati aggiuntivi?", si chiede Schuler, considerando che in base allo Statuto e alla riforma costituzionale del 2001 l'attività di vigilanza e controllo della Provincia sui Comuni è stata notevolmente limitata in base al principio di sussidiarietà. Ne derivano non solo compiti chiaramente definiti tra Provincia e Comuni, ma anche ruoli diversi fra consigliere comunale consigliere provinciale che non possono essere confusi. "A ragione i Comuni si lamentano da tempo della mole di dati che sono chiamati a fornire alle istituzioni malgrado la modifica del quadro normativo. Solo per lo scambio di dati tra enti pubblici il Comune di Brunico, per fare un esempio, necessita di due dipendenti a tempo pieno", rileva Schuler. Un gruppo di lavoro con rappresentanti di Provincia e Comuni sta lavorando da alcuni mesi a una proposta per ridurre questo flusso di dati al necessario e a contenere la burocrazia, che aumenta con la nuova ondata di dati richiesti dalle interrogazioni consiliari. E non si tratta di mancata trasparenza, perché molte interrogazioni riguardano ambiti che sono già accessibili via Internet e informazioni che i Comuni già pubblicano attraverso le loro delibere.

Una perizia commissionata dall'assessore, a tutela dell'autonomia dei Comuni e a contenimento della mole di lavoro, ha confermato tra l'altro che l'accesso ai documenti amministrativi deve essere finalizzato "a consentire al richiedente la conoscenza di un atto fisicamente esistente negli archivi dell'Amministrazione" e non "ad imporle di attuare un'elaborazione dei dati in suo possesso". Inoltre le richieste vanno contenute nei limiti della proporzionalità e della ragionevolezza, senza aggravare eccessivamente la funzionalità amministrativa e senza incidere in termini rilevanti sulle spese dell'ente. La perizia sarà discussa nella prossima seduta dei gruppi consiliari per concordare i successivi passi. Nel frattempo l'assessore Schuler intende attenersi all'enunciato della perizia che fa riferimento tra l'altro anche al regolamento interno del Consiglio provinciale.

 

pf


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