Giornata dell’Autonomia 2014

News 2015

Molto seguiti i Colloqui museali di Castel Coldrano

Quali sono le offerte dei musei che piacciono particolarmente ai giovani? E quali strategie di mediazione funzionano più di altre? Questo il tema dei Colloqui museali dell’Alto Adige organizzati al centro di formazione di Castel Coldrano in Val Venosta. L’appuntamento è stato organizzato dalla Ripartizione provinciale Musei in collaborazione con la Bayerische Museumsakademie.

Tutti i musei, siano essi di carattere scientifico, storico o d'arte, sono un luogo d'apprendimento interdisciplinare e in quanto tali hanno un grande potenziale. E questo non vale solo per le categorie di visitatori numericamente più rappresentate, come le classi scolastiche o gli adulti, ma anche per i giovani.

Questa la tesi sostenuta dai circa 40 esperti di mediazione museale, pedagogia e formazione, che si sono riuniti in occasione dei Colloqui museali dell'Alto Adige dal titolo "Giovani al museo?" Strategie e offerte di mediazione per la prassi museale", tenutosi il 21 e 22 maggio scorso a Castel Coldrano in Val Venosta.

Ed è inoltre la stessa filosofia dell'anno tematico 2015 "Young & Museum", organizzato dalla Ripartizione musei e dall'Associazione musei altoatesini, che si prefigge di portare ragazze e ragazzi a frequentare i musei nel loro tempo libero e, parallelamente, di sensibilizzare le strutture museali alle esigenze di questa fascia d'età.

Nei musei dell'Alto Adige esistono già progetti interessanti per i giovani, ma il progetto Young & Museum viene preso come spunto per sperimentare altre iniziative innovative.

In occasione del convegno i relatori hanno spiegato anche con esempi pratici di offerte di mediazione e di strategie, come nei diversi musei si lavora con i giovani: in linea di principio risulta fondamentale approcciarsi con rispetto, stima ed un atteggiamento paritario, le esigenze dei giovani devono essere prese sul serio.

Molto amate dal pubblico giovanile sono inoltre le offerte interattive e partecipative, che hanno un riferimento con la quotidianità, o anche giochi di ruolo. Rappresentano infine un ruolo molto importante nella trasmissione di conoscenze ai giovani i sensi e la percezione del proprio corpo, nonché la sperimentazione della propria creatività nelle sue svariate forme.

I giovani, questa la convinzione dei partecipanti al convegno, amano le situazioni informali vogliono fare delle esperienze, vogliono che succeda qualcosa. Viene dunque bandita la classica lezione frontale.

Ha dato il via ai Colloqui museali il contributo della compositrice brissinese, Manuela Kerer: Nel suo lavoro utilizza un approccio interdisciplinare ed ha saputo quindi dimostrare, come si possono appassionare alla musica bambini e giovani con vari mezzi e metodi anche molto semplici. I musei per questo motivo, secondo Kerer, hanno un grande potenziale per lavorare con la musica. I giovani sono molto disponibili ed aperti nei confronti di questo tipo di attività.

Wolfgang Gaiser, socilogo bavarese, ha quindi presentato i risultati delle ultime ricerche svolte in Germania in tema di giovani e musei. Per appassionare i giovani ai musei, secondo Gaiser, è importante tenere in grande considerazione che gli interessi tra ragazze e ragazzi sono diversi, che il contesto familiare e sociale è fondamentale e che anche l'attività presso gruppi o associazioni è un elemento importante.

Nei workshop proposti nell'ambito del convegno i partecipanti hanno avuto la possibilità di sperimentare le strategie proposte.   

I Colloqui museali sono nati nel 2013, ma da quest'anno diventeranno un appuntamento fisso del calendario museale altoatesino dedicato di volta in volta a temi di rilievo del settore. Il loro obiettivo è di indagare e discutere aspetti teorici e pratici del lavoro museale, favorendo lo scambio di conoscenze tra esperti ed esperte e persone che stanno quotidianamente in contatto con i visitatori.

FG


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