Giornata dell’Autonomia 2014

News 2015

Terreni agricoli, niente contributi UE se non vi è produzione

Chi dispone di grandi appezzamenti di terreni agricoli senza sfruttarli per attività produttive, non avrà più accesso a contributi dell'Unione Europea. La pratica speculativa, che veniva esercitata anche in Alto Adige, è stata bocciata da una sentenza del TAR del Lazio. Soddisfatto l'assessore all'agricoltura Arnold Schuler.

"Questo pronunciamento definitivo - sottolinea Schuler - è positivo in quanto pone fine ad una pratica che se da un lato non era illegale, dall'altro lato trasmetteva però un messaggio assolutamente sbagliato sul mondo dell'agricoltura". La sentenza del TAR del Lazio è figlia di un procedimento giudiziario che nasce da lontano, e che riguardava anche la nostra Provincia. Grandi aziende agricole, infatti, erano arrivate anche in Alto Adige alla ricerca di malghe, e tutto questo ad un unico scopo: aumentare gli ettari di prati-pascolo "gestiti" all'unico scopo di far crescere a dismisura i contributi provenienti dall'Unione Europea.

Un fenomeno che non portava a nessun tipo di attività produttiva, ma che si poteva ridurre a pura e semplice speculazione: a tutto vantaggio sia delle aziende agricole, sia dei proprietari delle malghe. L'Agenzia per le erogazioni in agricoltura della UE (Agea) aveva già bloccato con una circolare il pagamento dei premi europei a partire dal 1° gennaio 2014, ma un ricorso da parte di un gruppo di aziende aveva rinviato ogni decisione in materia. Ora è dunque arrivata la sentenza del TAR del Lazio che pone dirime la questione e che di fatto mette la parola fine agli accordi tra proprietari e imprese agricole per lo sfruttamento improduttivo dei terreni al solo scopo di ottenere finanziamenti europei.

mb


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