Giornata dell’Autonomia 2014

News 2015

Convegno: risultati studio del FSE sui trasferimenti sociali in Alto Adige

“I trasferimenti sociali in Alto Adige: struttura attuale e prospettive di sviluppo“ questo il tema del seminario del Fondo Sociale Europeo organizzato questa mattina (19 dicembre) presso la sede del Dipartimento alla sanità ed alle politiche sociali, alla presenza dell’assessora Martha Stocker.

L'assessora Stocker ed il direttore Critelli nel corso del convegno sullo studio del Fondo Sociale Europeo

L'Alto Adige dispone di una rete di efficaci strumenti per andare incontro alle esigenze delle persone che si trovano in situazioni di bisogno e di disagio. Questo quanto è emerso questa mattina (19 dicembre) nel corso del convegno "I trasferimenti sociali in Alto Adige: struttura attuale e prospettive di sviluppo" organizzato a Bolzano dal Fondo Sociale Europeo ed al quale hanno preso parte  l'assessora provinciale alla sanità ed alle politiche sociali, Martha Stocker, ed il direttore della Ripartizione politiche sociali, Luca Critelli.

"Grazie all'Autonomia provinciale nel corso degli ultimi anni è stato possibile creare una serie di misure di sostegno nel settore sociale che si sono andare a sommare a quanto già previsto a livello nazionale" ha affermato nel suo intervento l'assessora Stocker ed ha quindi aggiunto "Per evitare la sovrapposizione di interventi burocratici è però auspicabile puntare ora su misure in grado di sostenere le persone nell'auto aiuto".

La mappatura dei trasferimenti pubblici in situazioni di bisogno sociale mette in evidenza come l'Alto Adige disponga attualmente di numerosi e validi strumenti per aiutare persone e famiglie in situazioni di difficoltà e bisogno economico. Sussidi integrativi a livello locale migliorano le insufficienti e lacunose prestazioni garantite dallo Stato che, come noto, non possiede una misura organica di contrasto alla povertà e all'esclusione sociale.

Attraverso questi aiuti è possibile coprire vecchi e nuovi bisogni e ridurre gli effetti della perdurante crisi economica. Attraverso tali misure la Giunta provinciale ha tenuto conto dello sviluppo delle situazioni di bisogno nella nostra società. La stratificazione di prestazioni a livello provinciale, così come in parte anche a livello statale e regionale, ha però anche portato ad un elevato numero di diversi trasferimenti, che in parte si sovrappongono tra di loro, che non sono sempre comprensibili e trasparenti per i cittadini e che comportano un elevato carico di lavoro per l'amministrazione.

Nell'ambito del progetto FSE "Riordino dei sussidi sociali in caso situazioni di bisogno e forme di intervento orientate all'attivazione dei beneficiari", promosso dalla Ripartizione Politiche sociali, è stato fatto un quadro delle misure di tutela di base in Alto Adige, così come sono state analizzate le possibilità giuridiche e tecniche di uno sviluppo e di una razionalizzazione del sistema. Un'analisi comparativa con altre realtà regionali ed europee ha inoltre fornito indicazioni rispetto a riforme ed adeguamenti possibili.

Lo studio FSE non ha avuto l'obiettivo di definire un nuovo sistema di sussidi sociali, quanto quello di analizzare le possibilità giuridiche e la necessità nel merito di adeguamenti, così come quella di raccogliere stimoli per la successiva discussione. In questo senso il convegno conclusivo tenutosi questa mattina, va inteso come l'avvio di una discusisone e di un approfondimento dell'analisi di questa tematica.  

Nel corso del convegno il direttore dlela Ripartizione politiche sociali, Luca Critelli, ha svolto una relazione sul tema "Prospettive di sviluppo dei trasferimenti sociali in Alto Adige, tra copertura dei bisogni e semplificazione" mentre Pieter Vanhuysse, dell'Eurocentre  di Vienna,  ha trattato il tema "Sicurezza sociale in Europa: Evidenze comparative a livello internazionale e best practices in relazione agli schemi di reddito minimo".

 

FG


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