News 2015
Luisa Gnecchi al convegno dell'Istituto per la promozione dei lavoratori.
Presentata un'interessante ricerca su "Forme di lavoro flessibili ed atipiche" che fotografa la situazione dei nuovi rapporti di lavoro in provincia di Bolzano.
In Alto Adige vi sono attualmente circa 55.000 persone che operano nel mercato di lavoro sulla base di rapporti di lavoro flessibili o atipici e rappresentano quindi circa il 25% dell’intera forza lavoro provinciale. Questo fenomeno in costante crescita è stato analizzato nei suoi aspetti più significativi questa mattina nel corso di un convegno organizzato dall’Istituto per la promozione dei lavoratori (IPL/AFI) presso la propria sede di via del Ronco.Hanno preso parte al convegno oltre ai vertici dell’Istituto, il presidente Serafin Pramsohler, ed il direttore, Karl Gudauner, l’assessora provinciale al lavoro, Luisa Gnecchi, il direttore della Ripartizione lavoro, Dr. Helmuth Sinn, numerosi sindacalisti e rappresentanti delle principali Associazioni di categoria. Nel corso dell’incontro è stata presentata, tra l’altro, la ricerca condotta dal Dr. Andrea Zeppa e dalla Dott.ssa Liliana Emer, sul tema: “Forme di lavoro flessibili ed atipiche”. Dalla ricerca sono emersi dati particolarmente interessanti come ad esempio che in Alto Adige vi sono 7942 persone che lavoro con contratto di collaborazione coordinata e continuativa (4.419 maschi e 3.523 femmine), pari al 3,7% della forza lavoro complessiva, i contratti di lavoro interinale sono 3.105 (2229 maschi e 876 femmine) pari all’1,44% del totale. I contratti a tempo determinato sono 16.200 (6800 maschi e 9.400 femmine) e rappresentano il 7,3% della forza lavoro provinciale, il part time interessa complessivamente 30.100 persone (4000 maschi e 26.100 femmine) pari al 13,9% del totale degli occupati.
La flessibilità può assumere varie forme, può essere numerica, temporale, funzionale (legata alle mansioni, retributiva (legata alla situazione ed all'andamento del mercato), contrattuale. Tra gli aspetti più negativi dei rapporti di lavoro flessibili ed atipici vi è il fatto che rappresentano posizioni marginali nelle aziende, dispongono di una limitata tutela sociale (pensione) e l’elevata mobilità rende più difficile il passaggio dei lavoratori a rapporti di lavoro più stabili e quindi ne conseguono maggiori difficoltà di programmazione del proprio futuro sia sotto il profilo famigliare che degli investimenti nel medio e lungo periodo.
L’assessora al lavoro Luisa Gnecchi ha sottolineato nel proprio intervento che la Giunta provinciale in questi anni, in collaborazione con la Regione Trentino Alto Adige ha posto in essere una serie di interventi a favore dei collaboratori coordinati e continuativi. Un primo passo in questa direzione è stato rappresentanto dal recente affidamento al professor Tiziano Treu, già Ministro del lavoro, di un incarico di consulenza finalizzato alla predisposizione di un progetto di legge in materia di forme di lavoro atipiche.
Questa delibera è stata approvata dalla Giunta il 24 febbraio scorso. La consegna del testo è prevista entro la fine del mese di marzo 2003 e dovrebbe rappresentare la base per la stesura di un disegno di legge provinciale, nonché regionale, qualora il livello degli interventi lo rendesse necessario, che tengano conto delle indicazioni emerse in sede di confronto tra le Amministrazioni provinciali e le parti sociali.
FG