Giornata dell’Autonomia 2014

News 2015

Scopazzi del melo: ricerca congiunta di Laimburg e Fondazione Mach

Avviata ieri (1°ottobre) con la presentazione dei progetti congiunti della Fondazione Mach e del Centro di sperimentazione Laimburg la ricerca sugli scopazzi del melo, la malattia che sta causando gravi danni in alcune zone frutticole di Alto Adige e Trentino, in particolare Valsugana, Burgraviato e bassa Val Venosta.

A Terlano avviato il progetto congiunto di ricerca sugli scopazzi del melo tra Centro Laimburg e Fondazione Mach

"La ricerca congiunta sugli scopazzi del melo concretizza quanto condiviso nell'accordo quadro fra Laimburg e Fondazione Mach. Con questo progetto uniamo le nostre risorse per dare più spessore alla ricerca su questa malattia provoca gravi danni economici per la frutticoltura", hanno ribadito nella sede del consorzio VOG di Terlano il direttore della Laimburg Michael Oberhuber e Roberto Viola, dirigente del Centro di ricerca e innovazione della Fondazione Mach avviando i progetti di ricerca congiunti.

Nella lotta contro gli scopazzi del melo tutti i soggetti fanno squadra: le associazioni dei produttori, in primis APOT e VOG, il Centro di consulenza in fruttiviticoltura, il Bauernbund e le ripartizioni Agricoltura e Innovazione della Provincia di Bolzano che cofinanziano i progetti di ricerca. La malattia viene causata da organismi simili a batteri (cosiddetti fitoplasmi) e viene trasmessa principalmente dalle psille. Un sintomo tipico della malattia sono gli affastellamenti dei germogli a forma di "scopa" che hanno dato il nome alla malattia. Piante malate non possono essere guarite, ma devono essere estirpate.

I ricercatori del Centro Laimburg hanno avviato due progetti a lungo termine per ottenere importanti conoscenze sulla diffusione degli scopazzi del melo nelle zone più colpite dalla malattia. Il progetto APPLCLUST - in stretta collaborazione con il Centro di consulenza in fruttiviticoltura, durata cinque anni - mira a comprendere perché certe aree risultano più colpite rispetto ad altre. Pertanto si è creata una rete di centinaia di frutteti per rilevare dati sia sulla presenza della malattia sia sui fattori collaterali, come la struttura topografica, le varietà coltivate, le condizioni climatiche, le tecniche agricole adottate ecc. Oltre a ciò, nel secondo progetto quinquennale si effettuano rilevamenti sulla presenza degli insetti vettore in cinquanta frutteti.

Il nuovo progetto quadriennale della Fondazione Mach vede la partecipazione di ricercatori, tecnici e tecnologi del Centro ricerca e innovazione e del Centro trasferimento tecnologico. Da un lato si lavorerà sull'organizzazione della risposta in Trentino alla recrudescenza del fenomeno, mediante un approccio consolidato: da un lato il contenimento dell'espansione della malattia con interventi insetticidi per il controllo dei vettori conosciuti e l'estirpo puntuale delle piante sintomatiche. L'efficacia di queste pratiche è soddisfacente solo nel caso venga applicato con puntualità su scala territoriale. Dall'altro si imposterà una innovativa attività di ricerca che possa colmare alcune importanti lacune nella conoscenza dei fenomeni biologici legati agli scopazzi: ricerca di nuovi possibili vettori, comprensione dei rapporti fra il fitoplasma e i microorganismi.

pf

Galleria fotografica


Torna su

Foto 2015

Altre foto


Torna su