Giornata dell’Autonomia 2014

News 2015

Parte dagli alberi la conservazione delle mele

Come mantenere l'alta qualità della frutta e quali sono le possibili misure per il risparmio di energia durante la conservazione: su queste tematiche gli esperti hanno presentato oggi (7 agosto) al Centro di sperimentazione Laimburg i risultati delle loro ricerche.

Angelo Zanella illustra i risultati della ricerca sulla conservazione delle mele (Foto: Oswald Bauer)

Sono le nuove varietà come Jazz e Kanzi quelle particolarmente apprezzate dai consumatori e il loro sviluppo è stato accompagnato dalle ricerche sull'ottima conservazione al Centro di Sperimentazione Laimburg. "Le mele Jazz e Kanzi non sono particolarmente esigenti nello stoccaggio, se si rispettano le loro particolarità", ha spiegato Oswald Rossi del Centro di Sperimentazione Laimburg. In alcuni casi si verificano disfunzioni fisiologiche, "che possono però essere gestite facilmente tramite la scelta del periodo di raccolta perfetto e la scelta della temperatura idonea per lo stoccaggio", ha proseguito dice Rossi. La scelta dell'ottimale periodo di raccolta incide sul mantenimento della qualità delle mele durante la conservazione a lungo termine, cioè da sei a otto mesi. I test effettuati alla Laimburg hanno mostrato che la croccantezza dei frutti diminuisce con una raccolta più tardiva. "I frutti raccolti con l'ottimale grado di maturazione per la conservazione sono anche quelli che vengono considerati più buoni nelle degustazioni", ha spiegato Ines Ebner della Laimburg. Per la determinazione del grado di maturazione delle mele viene misurata la degradazione dell'amido dei frutto o la compattezza della polpa.

Nelle ricerche si è analizzato anche il possibile risparmio di energia nello stoccaggio della frutta. Un gruppo di esperti ha cercato di rispondere a questa domanda per la coopertiva Texel in Val Venosta rilevando tutti i dati sul consumo energetico del magazzino di Parcines. I dati mostrano che la maggior parte dell'energia viene consumata durante il processo di conservazione della frutta. Ci sono delle semplici misure per ridurre il consumo energetico, per esempio sfruttando le notti fresche nel periodo di raccolta per raffreddare la frutta prima di mettere la frutta nelle celle. La coibentazione dei magazzini e altre misure adoperabili sull'infrastruttura portano ad un'ulteriore riduzione dei consumi energetici. Secondo la stima degli con l'applicazione di tutte le misure proposte si potrebbe ottenere un risparmio sull'energia elettrica dell'8%. Un ulteriore potenziamento dell'efficienza energetica sta nella ponderata programmazione delle strategie di conservazione. "Se conosco i periodi previsti di conservazione per le singole quantità di frutta, posso scegliere la tecnologia più idonea per la conservazione della frutta e raggiungere un ulteriore risparmio di energia", ha sottolineato Angelo Zanella, l'esperto per la conservazione della frutta della Laimburg.

In altre sperimentazioni è stato testato se la tecnologia di conservazione con atmosfera controllata dinamica (DCA) ha ancora effetto, se lo stoccaggio viene terminato e poi ripreso in caso il cliente non ritira la quantità di frutta ordinata precedentemente. I test pluriennali hanno mostrato che si può continuare lo stoccaggio usando la tecnologia Ultra Low Oxygen (ULO), la conservazione a livelli molto bassi di ossigeno, o la DCA, con la quale l'atmosfera - cioè l'ossigeno - nelle celle può essere aggiustata secondo i bisogni dei frutti tramite l'impiego di sensori. La continuazione dello stoccaggio in celle frigorifere, invece, è consigliabile solo per un periodo di poche settimane.

La superficie frutticola in Alto Adige ammonta a più di 18 mila ettari. Le varietà più importanti sono il Golden Delicious (oltre 36 percento della superficie), Gala (17 percento) e Red Delicious (12,5 percento). Il raccolto del 2013 è stato di 1,1 milioni di tonnellate. La capacità di conservazione della frutta in Alto Adige ha raggiunto oltre 900 mila tonnellate.

 

 

pf


Torna su

Foto 2015

Altre foto


Torna su