Giornata dell’Autonomia 2014

News 2015

“Belle catastrofi”, inaugurata la mostra fotografica al Museo di scienze

Colorati e vivacissimi, appaiono dipinti astratti o riprese aeree di un paesaggio esotico: gli scatti dell’americano J. Henry Fair raffigurano invece disastri ambientali, in un contrasto bellezza- orrore utilizzato dall’artista per sensibilizzare sul tema della distruzione della natura. Sono i protagonisti della mostra fotografica “Belle catastrofi”, inaugurata oggi 4 luglio al Museo di Scienze.

"Cisterna" - Un'immagine di J. Henry Fair esposta alla mostra "Belle catastrofi"

Sembrano composizioni astratte, dal cromatismo vivo e splendido, o a volte addirittura dettagli di un meraviglioso paesaggio naturale. Le immagini del fotografo americano J Henry Fair esposte nella mostra "Belle catastrofi", inaugurata oggi, venerdì 4 luglio, al Museo di Scienze Naturali dell'Alto Adige, ritraggono invece il distruttivo impatto ambientale di attività industriali e estrattive in America e Europa.

Attraverso il contrasto tra la bellezza di forme e colori e il terribile contenuto delle sue fotografie, J. Henry Fair intende sensibilizzare sulla necessità di salvaguardare la natura e di uno sviluppo più sostenibile. Un messaggio che con questa esposizione il museo fa proprio, come spiega il suo direttore, Vito Zingerle: "Gli scatti di J Henry Fair mettono in luce le ‘cicatrici' che l'uomo infligge alla Terra. Con questa mostra il Museo di Scienze Naturali dell'Alto Adige vuole richiamare l'attenzione sui problemi globali della distruzione dell'ambiente e dello sfruttamento massiccio delle risorse naturali".

"Belle catastrofi" espone trenta fotografie aeree in grande formato, realizzate tra USA, Canada, Golfo del Messico, Spagna e Germania. Enormi macchie di petrolio in mare, gigantesche miniere a cielo aperto, paesaggi ricoperti da scorie della lavorazione di metalli, fertilizzanti e pesticidi, deserti di ceneri prodotte da centrali termoelettriche e fiumi di escrementi che fuoriescono da allevamenti intensivi: disastri ambientali dei quali l'abilità di J Henry Fair, grazie anche alla prospettiva aerea, svela anche un'insospettata bellezza, in una vera e propria documentazione artistica della brutale distruzione della natura.

Tra i soggetti immortalati troviamo, ad esempio, due fotografie di un impianto di lavorazione delle sabbie bituminose a Fort McMurray, in Canada. Così, ecco la vivacissima immagine di un rigagnolo di zolfo fuso, sottoprodotto di scarto di tale procedimento. Dopo essere stato rimosso dalle sabbie, lo zolfo viene pompato allo stato liquido in grandi discariche di sedimentazione. Il suo colore rosso intenso è causato dall'elevata temperatura (200°C).

O, ancora, una suggestiva scena che ricorda un molo nel mare al tramonto. Si tratta invece dell'interno di una cisterna arrugginita contenente sabbie bituminose, con una passerella che porta a un pozzetto d'ispezione al centro. Nelle cisterne avviene il primo passo della lavorazione, consistente nella separazione del materiale particolato dal bitume che successivamente può essere raffinato.

Dalle sabbie bituminose si estrae infatti petrolio. Il metodo utilizzato è la fratturazione idraulica ("hydro fracking"), che permette di accedere a grandi giacimenti, ma con enormi danni ambientali. Proprio a ciòJ Henry Fair intende alludere con queste due immagini.

Un'altra opera fotografica esposta nella mostra "Belle catastrofi" immortala invece delle macchie arancioni e bianche su sfondo verde. Potrebbe essere la ripresa dall'alto di un litorale esotico. Niente di più lontano: è un deposito di sostanze chimiche per cosmetici, imballaggi e colori vicinissimo al fiume Mississippi, a Hahnville, Louisiana, negli Stati Uniti. Un'altra, paradossale istantanea di come l'uomo possa inquinare l'ambiente.

Conosciuto per la serie fotografica Industrial Scars (Cicatrici industriali), in cui raffigura i più grandi disastri ambientali al mondo in immagini quasi astratte che sono contemporaneamente meravigliose e terrificanti, J. Herny Fair è nato nel South Carolina (USA), ma vive e lavora a New York.

I suoi lavori sono stati pubblicati in diversi quotidiani e riviste, come National Geographic, Scientific American, The New York Times, Vanity Fair, e presentati varie trasmissioni televisive. J Henry Fair ha inoltre esposto in musei e gallerie d'arte in America ed Europa. Nel 2011 ha pubblicato il libro "The Day After Tomorrow: Images of Our Earth in Crisis" (Il giorno dopo oggi: immagini della nostra Terra in crisi).

La mostra fotografica "Belle catastrofi" è aperta al pubblico dal 5 luglio al 14 settembre 2014 al Museo di Scienze Naturali dell'Alto Adige, in via Bottai 1 a Bolzano, nel seguente orario: martedì-domenica ore 10-18.

L'ingresso, comprensivo di entrata al museo, costa 5 euro (ridotto 3,70 euro, biglietto famiglia 10 euro). I bambini fino a 6 anni entrano gratis.

All'inaugurazione di oggi 4 luglio erano presenti Vito Zingerle, direttore del Museo di Scienze Naturali dell'Alto Adige, e il curatore della mostra per il museo, Massimo Morpurgo.

Info: Museo di Scienze Naturali dell'Alto Adige, via Bottai 1, Bolzano, tel. 0471 412964, web http://www.museonatura.it/, http://www.musei-altoadige.it/

 

FG

Galleria fotografica


Torna su

Foto 2015

Altre foto


Torna su