Giornata dell’Autonomia 2014

News 2015

Illustrati dall'assessora Stocker i risultati emersi dal convegno di Cardano sulle politiche sociali

Circa un centinaio di responsabili di organizzazioni ed associazioni operanti nel settore sociale hanno preso parte oggi pomeriggio (3 giugno) all’incontro plenario organizzato dall’assessora provinciale alla sanità ed alle politiche sociali, Martha Stocker, presso il Centro sociale “Kimm” a Cardano.

L'assessora Stocker nel corso della conferenza stampa

Circa un centinaio di responsabili di organizzazioni ed associazioni operanti nel settore sociale hanno preso parte oggi pomeriggio (3 giugno) all'incontro plenario organizzato dall'assessora provinciale alla sanità ed alle politiche sociali, Martha Stocker, presso il Centro sociale "Kimm" a Cardano.

Scopo principale dell'incontro e del confronto è stato quello di fissare le priorità del settore sociale per l'attuale legislatura, in uno scambio di esperienze e di riflessioni che ha coinvolto gli operatori del settore unitamente all'assessora Stocker ed ai dirigenti pubblici del settore.

I lavori del pomeriggio si sono articolati in quattro workshop riguardanti rispettivamente le seguenti tematiche: 1) Quali sono le principali priorità e misure su cui indirizzare lo sviluppo delle politiche sociali in Alto Adige in questa legislatura? (nel breve, medio e lungo periodo) 2) Le risorse economiche per le politiche sociali. Come possono essere trovati ulteriori mezzi? Quali possibilità di risparmio ci sono? Possibilità di reperimento di risorse aggiuntive; Possibilità di risparmio per le organizzazioni private (nel settore sociale) Possibilità di risparmi per servizi e prestazioni pubbliche (nel settore sociale); 3) Quale ruolo per le organizzazioni non profit? Quali condizioni quadro per gli enti gestori privati; Distribuzione dei ruoli tra pubblico e privato; Di cosa hanno bisogno gli utenti? 4) Dove e come è possibile semplificare, sia per gli utenti che per le organizzazioni? Semplificazioni per gli utenti dei servizi sociali; Semplificazioni per i gestori di servizi sociali; Semplificazioni per le organizzazioni sociali.

Le tematiche emerse nei singoli workshop sono state quindi sintetizzate nel corso della conferenza stampa indetta dall'assessora Stocker dalla quale sono emerse anche le sue personali valutazioni sui lavori della clausura.

In particolare per quanto riguarda il primo workshop sul tema "Quali sono le principali priorità e misure su cui indirizzare lo sviluppo delle politiche sociali in Alto Adige in questa legislatura?" Martin Telser ha riferito che l'accento dei partecipanti è stato posto sull'esigenza di realizzare una sempre maggiore integrazione lavorativa delle persone disabili, una sorta di vero e proprio macrotema.

Altre priorità sono rappresentate dalla vita autonoma e dall'indipendenza abitativa, nonché da una sempre più stretta collaborazione tra i servizi sociali e la sanità. Un altro tema importante è stato identificato nell'esigenza di assicurare anche in futuro il finanziamento del contributo alla non autosufficienza e sono state avanzate varie proposte per reperire i necessari fondi anche con un collegamento al settore della produzione di energia.

Giulia Failli, vicepresidente di Legacoopbund, ha riferito i risultati emersi dal secondo workshop "Le risorse economiche per le politiche sociali". In questo ambito è stata sottolineata l'esigenza di trovare ulteriori mezzi per risparmiare risorse attraverso una razionalizzazione dei servizi pubblici, eventualmente una unificazione delle Comunità comprensoriali, una maggiore sburocratizzazione delle procedure che attualmente rendono difficile la vita delle piccole cooperative. Vi è inoltre anche da parte delle cooperative piccole e medie un forte interesse nei confronti delle opportunità offerte dal Fondo Sociale Europeo ma le procedure vengono ritenute troppo complesse.

È inoltre necessario creare occupazione per inserire nel mondo del lavoro un maggior numero di persone disabili. A  questo proposito è stata avanzata la proposta di collegare tra loro aziende private con più di 15 addetti, con una o più cooperative sociali. In sostanza le cooperative sociali di categoria B potrebbero assumere i disabili al poste delle aziende profit e ricevere da queste garanzie di commesse e lavoro. Alla pubblica amministrazione viene inoltre richiesta maggiore attenzione al principio di sussidiarietà ed quindi un'eventuale esternalizzazione di alcuni servizi al privato sociale.

Wolfgang Obwexer ha riassunto le proposte emerse dal terzo workshop "Quale ruolo per le organizzazioni non profit?" ed ha posto l'accento sull'esigenza delle imprese che operano nel sociale di avere sicurezza nella propria progettazione, esse richiedono meno burocrazia e servizi semplici di orientamento nei vari settori.

Infine Paolo Marcato ha illustrato i temi che hanno caratterizzato il quarto workshop "Dove e come è possibile semplificare, sia per gli utenti che per le organizzazioni?". Da parte delle organizzazioni non profit si richiede essenzialmente alla Provincia una programmazione dilungo periodo che indichi un percorso chiaro a tutti.

La Provincia non dovrebbe essere solamente una erogatrice di servizi, bensì dovrebbe rafforzare il proprio rulo nel campo della programmazione. Anche in questo workshop è stato posto l'accento sull'esigenza di ridurre la burocrazia ed è stata avanzata la proposta di creare una sorta di "cartella unica del cittadino", uno sportello unico dove le associazioni possano farsi accreditare e svolga il ruolo di interfaccia per poter quindi accedere ai contributi. In questo modo verrebbe inoltre ridotto il ruolo di controllo dell'ente pubblico.

Sarebbe inoltre auspicabile la creazione di una sorta di Ufficio rapporti con il pubblico, con personale altamente qualificato, in grado di informare ed orientare adeguatamente gli utenti.

L'assessora Martha Stocker ha espresso il proprio interesse per le numerose tematiche poste sul tappeto dai vari workshop ed ha quindi tracciato una sorta di filo comune tra i vari interventi. Un'esigenza comune, a suo avviso, è rappresentata da una maggiore collaborazione tra il settore sanitario e quello sociale, tanto da richiedere una sorta di comune Piano sanitario e sociale e la creazione di uno sportello unico per i due settori.

Vanno definite fino in fondo, secondo l'assessora, le prestazioni essenziali che vanno garantite ed assicurate dalla mano pubblica ed eventualmente quali sono i servizi che possono essere affidati ai privati, sempre sotto il controllo pubblico.

La sburocratizzazione è stata richiesta da tutti i partecipanti ai workshop e sarà uno dei punti qualificanti del lavoro dell'Assessorato nei prossimi mesi anche attraverso la creazione di punti informativi.

In particolare in merito all'integrazione lavorativa di persone disabili l'assessora a assicurato il proprio impegno. In via prioritaria è comunque importante, ha sottolineato, che la mano pubblica realizzi appieno il proprio impegno di conferire almeno il 2% delle proprie commesse esterne alle cooperative sociali di tipo B come già deliberato da tempo.

Solo dopo, ha aggiunto, la mano pubblica avrà maggiore autorevolezza per chiedere il pieno rispetto del collocamento obbligatorio di persone disabili da parte delle aziende private. Infine l'assessora Stocker ha ribadito il proprio sostegno alla sussidiarietà e ad una maggiore informazione tra il pubblico ed il privato anche nel settore sociale.

 

 

 

FG

Galleria fotografica


Torna su

Foto 2015

Altre foto


Torna su