Giornata dell’Autonomia 2014

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Accoglienza profughi: soluzione per quelli in lista di attesa

La struttura di via Macello a Bolzano che da novembre a marzo viene adibita all'emergenza freddo potrà essere utilizzata da aprile per accogliere i profughi attualmente in lista di attesa fuori dalle strutture provinciali: questa la soluzione emersa ieri sera (27 marzo) a Bolzano nell'incontro tra Provincia, Comune, Caritas e Volontarius.

L'incontro con il presidente Kompatscher e l'assessore Stocker (Foto SerCom/ohn)

L'arrivo lo scorso fine settimana a Bolzano di 40 profughi eritrei da Lampedusa, assegnati dal Ministero dell'Interno alla Provincia con un preavviso minimo, poi trasferiti nel Centro  di accoglienza in via Macello, ha comportato contestualmente la necessità di discutere della situazione degli stranieri - numericamente fra 30 e 40 - che sono in lista d'attesa per un'analoga accoglienza nelle strutture pubbliche. La tematica è stata approfondita ieri sera a Palazzo Widmann nell'incontro convocato dal presidente della Provincia Arno Kompatscher e dall'assessore alle politiche sociali Martha Stocker, a cui hanno partecipato il segretario generale Eros Magnago, il direttore della Ripartizione provinciale Luca Critelli, i rappresentanti di Caritas, Volontarius e Mauro Randi, assessore alle politiche sociali del Comune di Bolzano.

Attualmente i 132 posti delle tre strutture provinciali deputate ad ospitare profughi che fanno richiesta dello status di rifugiati sono tutti occupati: nel confronto tra territori emerge che l'offerta dell'Alto Adige è in linea con altre realtà simili e proprio l'esigenza di evitare squilibri nell'accoglienza a livello nazionale riduce l'opzione di aumentare la capienza delle strutture. Nell'incontro della Provincia con gli operatori e il Comune capoluogo la risposta concreta, per garantire un intervento in spirito umanitario, è comunque arrivata: agli stranieri in lista di attesa saranno assicurate l'ospitalità notturna (quindi il posto letto e la possibilità di lavarsi) e il pasto attraverso l'utilizzo del centro di via Macello che durante l'inverno - da novembre a fine marzo - viene adibito all'emergenza freddo. Quindi già dai primi di aprile le strutture prefabbricate potrebbero essere utilizzate per l'accoglienza di bassa soglia dei richiedenti asilo attualmente fuori dalle strutture provinciali. Su questa risposta provvisoria, dettata dalla situazione contingente e per un tempo limitato funzionale all'inserimento nelle strutture già esistenti per l'accoglienza dei profughi, hanno concordato tutti i partecipanti. Tale linea viene condivisa anche dal Commissariato del Governo e dalla Questura. I preparativi per rendere operativa tale soluzione saranno ultimati nei prossimi giorni.

Contestualmente è stato constatato che dei 40 profughi eritrei assegnati la scorsa settimana, molti, come avvenuto in diverse altre regioni italiane tra cui il Trentino, hanno optato per proseguire volontariamente il proprio percorso in direzione di altri Paesi europei: dei 40 richiedenti asilo eritrei risultano ancora presenti in 11, gli altri hanno lasciato il Centro di accoglienza.

pf

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