Giornata dell’Autonomia 2014

News 2015

Precisazione dell’Assessorato alla famiglia e politiche sociali in merito ad un articolo

Pubblichiamo il testo integrale della precisazione dell’Assessorato alla famiglia ed alle politiche sociali in merito ad un articolo comparso nei giorni scorsi sul quotidiano “Dolomiten” e riguardante il tema del reddito familiare e dei contributi pubblici. Secondo l’Assessorato l’articolo del consigliere provinciale Helmuth Renzler giunge a conclusioni errate.

Il confronto svolto dall'esperto di pensioni e consigliere provinciale Helmuth Renzler pubblicato nell'edizione del quotidiano "Dolomiten" del 9 novembre ha avuto una vasta eco.

In base all'esempio fatto una famiglia con entrambi i genitori che lavorano e un reddito familiare più elevato sarebbe svantaggiata, in termini di disponibilità reale, rispetto ad una famiglia dove lavora solo una persona. Questo in ragione dei diversi contributi pubblici spettanti. L'Assessorato alla famiglia e alle politiche sociali chiarisce che non è così, basandosi il confronto su due situazioni familiari differenti.

L'Assessorato condivide la valutazione di Renzler che il sistema di sostegno pubblico non deve creare incentivi al non-lavoro o al lavoro nero. Proprio questo è da sempre uno dei principi che ispirano la definizione delle politiche di intervento pubbliche ed è tra le altre una delle ragioni per l'introduzione del sistema DURP. Nell'ottica di un continuo miglioramento del sistema eventuali distorsioni presenti vanno individuate ed eliminate.

Trattandosi di un argomento molto sentito dalla popolazione, è però importante non diffondere messaggi sbagliati sulla base di calcoli ed esempi errati. Nel calcolo riportato dal "Dolomiten" le due famiglie hanno caratteristiche diverse e non possono quindi essere direttamente confrontate.

L'una, dove solo il padre lavora, ha due figli nella fascia di età 0-3 anni, nella quale spetta l'assegno provinciale al nucleo familiare. L'altra, dove lavorano entrambi i genitori, ha due figli con più di 15 anni e non è quindi più presente tale entrata. Cambiano inoltre radicalmente le possibilità occupazionali per la madre, non essendoci più due bambini piccoli.

Un confronto corretto va fatto a parità di condizioni. Anche la seconda famiglia ha inoltre diritto ad un contributo all'affitto, cosa ugualmente non considerata nell'esempio in questione.

Un corretto confronto tra le due famiglie sarebbe il seguente:


Famiglia Rossi (uomo, donna, 2 bambini 0-3 anni)
Reddito uomo: 1.500
Reddito donna: -
Contributo affitto: 400
Assegno familiare provinciale: 200
Assegni familiari: 157
Affitto: - 900
Disponibilità mensile: 1.357

Famiglia Bianchi (uomo, donna, 2 bambini 0-3 anni)

Reddito uomo: 1.200
Reddito donna: 700
Contributo affitto: 250
Assegno familiare provinciale: 200
Assegni familiari: 79
Affitto: - 900
Disponibilità mensile: 1.529  

Nell'esempio originale risultava che la famiglia Rossi, nonostante il reddito da lavoro inferiore, disponesse a fine mese di una somma maggiore, per via dei contributi. Nel calcolo corretto la famiglia Bianchi - nella quale lavora anche la madre - ha una disponibilità finale maggiore, anche se l'uomo guadagna 300 euro meno che nella famiglia Rossi. Anche questo fatto distorceva l'esempio originale. Considerando lo stesso reddito dell'uomo la differenza a favore della famiglia Bianchi sarebbe ancora maggiore.

FG


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