Giornata dell’Autonomia 2014

News 2015

Dalla Giunta: referendum su democrazia diretta, vincoli per edifici antisismici

Si svolgerà il 9 febbraio 2014 il referendum sulla democrazia diretta in Alto Adige: lo ha annunciato oggi (11 novembre) il presidente Luis Durnwalder dopo la seduta di Giunta. Tra gli altri temi affrontati, l'obbligo di progettazione di edifici antisismici e le nomine delle commissioni sui masi chiusi.

Democrazia diretta, referendum il 9 febbraio

Si terrà domenica 9 febbraio 2014 il referendum sulla legge provinciale sulla democrazia diretta. Come noto la consultazione popolare, per la quale sono già state raccolte e consegnate le firme necessarie, riguarderà l'abrogazione della legge varata lo scorso anno dal Consiglio provinciale in materia di "partecipazione civica". Dopo la seduta di Giunta il presidente Luis Durnwalder ha annunciato che lo specifico decreto a sua firma fissa appunto al 9 febbraio la data del ritorno alle urne degli altoatesini.

Edifici pubblici antisismici

La forza distruttiva che può sviluppare un terremoto è nota a tutti, come il fatto che non sia possibile prevedere con esattezza l'arrivo del sisma. Per limitare i danni l'unica soluzione è la prevenzione, ad esempio nella realizzazione degli edifici. Su questa linea si muove la Giunta provinciale, che ha deciso di intervenire con nuove norme tecniche nelle costruzioni per rendere obbligatoria in Alto Adige la progettazione antisismica nei casi di edifici pubblici multipiano. Nei casi di costruzione del privato viene espressa un'analoga raccomandazione da parte dell'ente pubblico. La Provincia punta quindi ad ottenere nella progettazione di opere pubbliche elevate prestazioni sismiche con un limitato livello di danneggiamento, garantendo quindi non solo la salvaguardia di vite umane ma anche un minore impatto economico nei casi di riparazione dell'edificio.

Commissioni per il maso chiuso

La Giunta provinciale ha nominato i presidenti e i componenti delle commissioni locali per i masi chiusi che resteranno in carica fino al 2018. Sono oltre 13mila i masi chiusi in Alto Adige, pari a circa tre quarti della superficie agricola locale. Questo istituto, risalente al VI secolo, ha scongiurato il pericolo che ad ogni passaggio ereditario i masi venissero frazionati, fino a restare un migliaio di metri quadrati non più redditizi da coltivare. In media ogni anno vengono costituiti 50 masi nuovi e ne vengono svincolati una ventina (fino alla riforma legislativa del 2001 il maso spettava al primo discendente maschio, ora anche alle donne). I Comuni con il maggior numero di masi chiusi (circa 400 ciascuno) sono Renon e Sarentino. La commissione locale per i masi chiusi è la prima istanza a cui rivolgersi per eventuali modifiche. Per poter tenere conto delle peculiarità di ogni singola zona, in ogni comune è stata istituita almeno una commissione, mentre nei comuni più grandi sono operative più commissioni.

pf

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Il Presidente Durnwalder illustra i progetti per la sicurezza edilizia

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