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Aree produttive: cambio radicale con risparmio di costi, tempi e burocrazia

"Un taglio netto con la pratica degli ultimi trent’anni e sicuramente la principale misura di riduzione della burocrazia dell’intera legislatura": così l’assessore provinciale Thomas Widmann illustrando oggi (18 luglio) a Bolzano la riforma degli insediamenti produttivi in Alto Adige. Sono aboliti espropri e assegnazioni, la sovranità sulla destinazione delle aree resta ai Comuni, che avranno anche un fondo di rotazione per prefinanziare acquisto di aree e lavori di urbanizzazione.

Presentazione della riforma delle aree produttive: l'assessore Widmann e il direttore BLS Stofner

Dal 1972 in Alto Adige vige il sistema secondo cui un imprenditore alla ricerca di un'area produttiva viene inserito all'interno di una graduatoria e successivamente si vede assegnare una superficie espropriata. Ora si cambia: la riforma degli insediamenti produttivi proposta dall'assessore Thomas Widmann e approvata la scorsa settimana dal Consiglio provinciale prevede infatti l'abolizione dell'esproprio e dell'assegnazione. Gli effetti principali - meno politica, più mercato - sono stati spiegati da Widmann: "Gli imprenditori interessati potranno acquistare le superfici direttamente dal proprietario e iniziare l'attività senza dover attendere le lunghe procedure dell'assegnazione. L'ente pubblico si limiterà dunque a svolgere i propri compiti essenziali: stabilire attraverso il piano urbanistico dove nascerà una zona produttiva e determinare con il piano di attuazione quelle che saranno le norme vigenti al suo interno."

La riforma delle aree produttive, elaborata con l'agenzia di promozione territoriale Business Location Südtirol-Alto Adige (BLS), attraverso l'abolizione delle procedure di esproprio delle zone produttive e di successiva assegnazione riduce burocrazia, costi e tempi di attesa per il pubblico e il privato. "L'Alto Adige e le sue aziende sono soggetti a una forte concorrenza, con questa riforma vogliamo adeguarci ai territori con i quali veniamo spesso messi a confronto. L'ordinamento urbanistico rimarrà in mano ai Comuni, e questa è l'altro punto cardine della riforma", ha aggiunto Widmann. In futuro infatti a decidere sulle aree produttive da espropriare (ovvero se e quali saranno espropriate) sarà il Consiglio comunale: la riforma interverrà dopo la destinazione ad area produttiva. "Con l'abolizione dell'assegnazione delle aree produttive, il piano di attuazione diventerà uno strumento molto importante e avrà il compito di migliorare la qualità della pianificazione, perché stabilirà le regole da applicare nelle zone produttive: ad esempio dove individuare le zone verdi, il suolo pubblico e le strade, garantendone quindi l'inserimento nel quadro paesaggistico ed architettonico", ha detto ancora l'assessore. La Provincia, inoltre, incentiverà la creazione di zone produttive sovracomunali.

Widmann ha ricordato che il collega assessore all'urbanistica Elmar Pichler Rolle è riuscito ad accorciare le attuali tempistiche relative al PUC e al piano di attuazione: unite all'abolizione dell'esproprio e dell'assegnazione e alla riduzione delle procedure faciliterà l'insediamento di aziende in tempi brevi. Oggi si va da un minimo di 2 fino anche a 8 anni, con la riforma da 6 mesi a un anno. A ridurre i tempi di insediamento contribuisce anche un'altra novità: i Comuni potranno gestire contemporaneamente il PUC e il piano di attuazione. "Questa riforma non avrà come conseguenza un incremento delle zone produttive, ma permetterà agli imprenditori di avviare la propria attività in tempi più brevi una volta modificato il PUC" ha osservato il direttore di BLS Ulrich Stofner. Anche in futuro si potranno tuttavia presentare pochi casi eccezionali ben definiti nei quali prevedere l'esproprio. "Abbiamo deciso di mantenere questo strumento come  correttivo, così da poter ovviare ad eventuali sviluppi urbanistici non conformi" ha spiegato Stofner. In particolare l'esproprio di aree produttive risulterà possibile in 4 casi: per evitare la dispersione edilizia, per contrastare l'accumulo di terreni edificabili che risultino inutilizzati da oltre 4 anni, per gestire meglio superfici di grandi dimensioni, per consentire importanti insediamenti strategici e locali, anche di piccole aziende artigiane.

Nel caso in cui i Comuni o la Provincia desiderassero espropriare o acquisire un immobile pubblico, verrà avviato un iter di selezione pubblica e trasparente. L'insediamento non verrà però gestito con procedura di assegnazione, bensì con un semplice contratto d'acquisto nel quale verranno inserite le condizioni relative all'edificazione e all'avviamento dell'attività. Tra le altre novità introdotte dalla riforma anche quelle dei lavori di urbanizzazione di aree produttive. "In futuro i lavori di urbanizzazione fino a 5 milioni di euro potranno essere gestiti direttamente dall'azienda insediata" ha detto Stofner. Nel caso in cui i Comuni o la Provincia deleghino i lavori all'impresa insediata, questa non sarà obbligata a rispettare le procedure di appalto degli enti pubblici, a differenza di quanto avvenuto finora.

Un'altra modifica riguarda l'introduzione di un fondo di rotazione per le aree produttive, che consentirà ai Comuni di prefinanziare l'acquisto di aree e i lavori di urbanizzazione, così da poter sviluppare aree produttive indipendentemente dal numero di aziende interessate fin da subito. "In alcuni Comuni, come Laives e Bronzolo, non è stato finora possibile avviare la fase di urbanizzazione in mancanza di un numero sufficiente di imprese" ha chiarito l'assessore Widmann. Grazie all'introduzione del fondo di rotazione provinciale, il finanziamento al Comune è garantito e verrà restituito non appena insediata l'azienda. Nuove regole e modifiche entreranno in vigore a settembre e saranno applicate a tutti i nuovi insediamenti. Il vecchio strumento dell'esproprio resterà valido solo per i terreni in cui la procedura era già stata programmata.

pf

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Aree produttive: cambio radicale con risparmio di costi, tempi e burocrazia

L'Assessore Widmann spiega le novità per le aree produttive

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