Giornata dell’Autonomia 2014

News 2015

Cooperazione di fronte a nuove sfide

Lo studio condotto dalla fondazione di ricerca Euricse (European Research Institute on Cooperative and Social Enterprises) su incarico della Provincia, ha messo in luce come il fenomeno cooperativo sia un elemento di rilievo dell'economia provinciale, ma che le trasformazioni nella finanza pubblica, nel mercato del lavoro, nella domanda di servizi impongono una revisione degli strumenti di politica. Gli esiti dello studio sono stati presentati dall'assessore provinciale Roberto Bizzo assieme al prof. Carlo Borzaga (presidente) e Maurizio Montanari di Euricse, alla presenza dei responsabili degli uffici e delle Centrali cooperative locali coinvolti.

L'assessore provinciale competente Roberto Bizzo ha detto che lo studio è stato svolto al fine di definire le sfide del settore cooperativo per i prossimi anni per giungere ad una forma di vera e propria imprenditoria. A tal riguardo ha sottolineato l'opportunità che la Provincia definisca una strategia propria per modelli si sussidiarietà al fine di spendere meno e meglio creando così certezze e stabilità necessari per le cooperative nella programmazione. Un'altra opportunità è quella di accompagnare processi di convergenza delle Centrali cooperative per attuare anche in provincia di Bolzano una tendenza in atto a livello nazionale. Le leggi esistenti per il settore cooperativo, regionale e provinciale, dovranno essere attualizzate, come ha proseguito l'assessore Bizzo, al fine di accompagnare in modo più dinamico lo sviluppo e la crescita del settore cooperativo.
Potenzialità di sviluppo presentano le cooperative culturali, quelle di utenza, le cooperative fra imprese, le cooperative di lavoro (ad esempio tra professionisti) come ha detto il prof. Carlo Borzaga di Euricse. Margini di crescita interessanti vi sono in alcuni macro-settori prioritari con possibilità concrete per la nascita di nuove imprese cooperative: welfare (servizi e lavoro), nuove professionalità (in particolare nei settori della creatività, delle tecnologie relative a ICT e nuovi media, e nei servizi sanitari), cultura, valorizzazione e tutela ambientale, energia, consumo.
Il rafforzamento dell'intero sistema della cooperazione locale richiede maggiore diffusione della conoscenza e dell'informazione sulle specificità del modello cooperativo e del fare impresa cooperativa. Inoltre, come ha fatto presente il prof. Borzaga, importante sarebbe la creazione di nuove opportunità di mercato per le imprese cooperative, attraverso la predisposizione di un piano strategico pluriennale delle esternalizzazioni di attività e servizi da parte della Provincia con tempi, modalità e risorse attraverso le quali gestire tale passaggio e con la previsione di specifici standard per i servizi esternalizzati, unitamente all'individuazione di condizioni di partecipazione ai bandi che incentivino e favoriscano l'accesso da parte delle cooperative che potrebbero così attivare una programmazione. Un altro passo potrebbe essere l'introduzione di strumenti di sostegno economico alla domanda privata di servizi sociali ed educativi da parte delle famiglie (voucher), a fronte della definizione compartecipata di adeguati standard di offerta. La promozione di nuove iniziative cooperative dovrebbe avvenire con specifici bandi che prevedano la concessione di finanziamenti a fondo perduto per favorire la fase di lancio di una nuova iniziativa. Il consolidamento della struttura patrimoniale e gestionale delle cooperative potrebbe avvenire attraverso il riequilibrio del regime di incentivazione pubblica mediante il progressivo superamento dei contributi generici e di modesto importo, a favore di un più ampio utilizzo di forme di incentivazione, mirate in particolare all'attivazione di investimenti e all'innovazione.
Un altro aspetto è il miglioramento dei programmi di formazione del management, anche collegando la formazione, l'accompagnamento manageriale a finanziamenti, accesso a servizi per lo sviluppo.
Come ha riassunto il prof. Borzaga, il settore cooperativo in Alto Adige è molto presente ed una realtà variegata e vivace con 1,58 cooperative ogni 1.000 abitanti per 321,7 soci di cooperative per ogni 1.000 abitanti. Evidente una polarizzazione, con la concentrazione dell'84 per cento dei soci di cooperative nei settori agricolo, del credito e dei servizi a rete. Un aspetto messo in luce dallo studio è che non emerge un disegno programmatico organico e che solo grazie a provvedimenti recenti (riguardanti gli appalti pubblici, le cooperative sociali trovano una considerazione particolare nella normativa provinciale. Un dato positivo è che i contributi provinciali sono mirati alla redditività delle imprese cooperative.
Nel dettaglio, come ha riferito Maurizio Montanari di Euricse, con 903 cooperative delle quali 804 attive (corrispondenti all'11,3 delle imprese strutturate nel 2010) con una dimensione occupazionale di circa 10.900 addetti equivalenti, ovvero il 5,7 per cento dell'occupazione totale. Nel 2010 presenta un valore della produzione complessivo pari a circa 2,7 miliardi di Euro (pari al 12,3 per cento del valore prodotto dalle imprese più strutturate), di cui il 70,2 per cento prodotto da cooperative agricole/filiera alimentare. La dimensione patrimoniale è di 2,28 miliardi di Euro di capitale investito, pari all'8,8 per cento delle società di capitale.
Per quanto attiene la dimensione d'impresa emerge una fascia di cooperative piccole o piccolissime a fronte di realtà ben strutturate (nel 2010 195 cooperative con valore della produzione inferiore a 50mila Euro e 200 cooperative con valore superiore a 1 milione di Euro).
In effetti se si considerasse l'effetto indiretto e quello indotto della cooperazione su altri comparti si giungerebbe ad un quadro più realistico con un PIL di circa il 20 per cento ed un tasso di occupazione del 15 per cento.

SA

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