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INVITO Convegno di studi sull'Ufficio zone di confine - Apertura lavori il 13 giugno

Si terrà a Bolzano, il 13 e 14 giugno 2013, presso la Libera Università di Bolzano, in Piazza Università 1 a Bolzano il convegno "L'Italia alla frontiera. L'Ufficio zone di confine della Presidenza del Consiglio dei Ministri tra Bolzano, Trento e Trieste. 1945-1954". La due giorni di studi metterà per la prima volta a confronto gli storici che hanno utilizzato nelle proprie ricerche la documentazione dell'Ufficio zone di confine, recentemente riordinata e messa a disposizione degli studiosi dall'Archivio della Presidenza del Consiglio. L'apertura dei lavori congressuali è prevista alle ore 14.30 di giovedì 13 giugno 2013.

L'Ufficio zone di confine rappresenta una fonte di assoluto rilievo per comprendere la storia delle aree di frontiera nel dopoguerra: esso fu infatti il laboratorio in cui si studiarono le politiche relative alle regioni di confine e il terminale incaricato di mettere in opera la strategia del governo centrale verso quei territori. L'Uzc fu attivo dal 1946 al 1954, posto sotto la responsabilità politica del giovane sottosegretario alla Presidenza del consiglio Giulio Andreotti, recentemente scomparso. A guidare l'ufficio dal punto di vista burocratico fu invece il prefetto Silvio Innocenti, non secondario ispiratore delle forme amministrative scelte per l'Alto Adige e della linea politica che i governi De Gasperi adottarono nella Venezia Giulia.

L'Ufficio zone di confine operò in contesti complessi, passati alla sovranità italiana da meno di un trentennio e connotati nel secondo dopoguerra dall'emergere di temi «caldi» e di difficile risoluzione. In Alto Adige erano ad esempio in ballo la questione del riacquisto della cittadinanza italiana da parte di chi, nel 1939, aveva optato per la Germania, nonché l'elaborazione del primo Statuto di autonomia. Nella Venezia Giulia l'Uzc dovette invece occuparsi dell'emergenza dei profughi istriani e di un delicatissimo quadro politico di scontro ideologico e nazionale, che fino al 1954 chiamò Roma alla «difesa dell'italianità», in funzione anticomunista e antijugoslava.

La nuova disponibilità di documenti ha consentito l'avvio di una nuova stagione di studi sulla politica italiana nelle regioni di confine. Scopo del convegno è appunto mettere in comunicazione tutti i ricercatori, di lingua italiana, tedesca e slovena, interessati a questo tema, presentando i primi risultati del loro lavoro tra Bolzano, Trento e Trieste. Il dialogo fra studiosi provenienti dalle diverse aree di confine permetterà di evidenziare similitudini e diversità delle scelte di Roma nelle varie situazioni regionali.

Il convegno - il cui comitato scientifico è composto da Diego D'Amelio, Andrea Di Michele, Giorgio Mezzalira e Raoul Pupo - è organizzato dall'Archivio provinciale di Bolzano e dall'Istituto storico italo-germanico (Fondazione Bruno Kessler) di Trento. L'appuntamento si articolerà su tre sessioni: la prima verrà dedicata al contesto internazionale e ai percorsi di costruzione dell'identità nazionale in Italia e alle sue frontiere; la seconda e la terza riguarderanno invece rispettivamente il Trentino Alto Adige e la Venezia Giulia. Gli interventi sono elencati nel programma in allegato. È previsto un servizio di traduzione simultanea italiano/tedesco e viceversa.

I lavori del convegno di studi saranno aperti

giovedì 13 giugno 2013

alle ore 14.30

presso la Libera Università di Bolzano, in Piazza Università 1 a Bolzano.

I colleghi dei media sono invitati a seguire l'evento. 

SA

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