Giornata dell’Autonomia 2014

News 2015

Dialoghi sull'innovazione, Bizzo: "Strategie per una migliore qualità di vita"

"Innovazione sociale tra territorio e imprese", questo il titolo del primo appuntamento del 2013 con i "Dialoghi sull'innovazione". Al centro del dibattito le politiche territoriali riguardanti qualità del lavoro e responsabilità sociale delle imprese. "In un periodo di crisi - ha spiegato l'assessore Bizzo - servono strategie per migliorare la qualità di vita delle persone".

Dialogo sull'innovazione: da destra Stefania Baroncelli, Pier Francesco Ghetti, Roberto Bizzo, Silvia Vogliotti, Caterina Milanesio

L'incontro, il primo del 2013 per quanto riguarda i "Dialoghi sull'innovazione", si è svolto ieri sera all'Eurac di Bolzano. Moderato da Stefania Baroncelli, docente presso la LUB, il dibattito ha visto la partecipazione di Pier Francesco Ghetti, assessore al piano strategico del Comune di Venezia, Silvia Vogliotti, collaboratrice scientifica dell'IPL e Caterina Milanesio, responsabile risorse umane di Vega srl. I lavori sono stati introdotti dall'intervento dell'assessore Roberto Bizzo, il quale non solo ha ribadito la centralità dell'innovazione nel programma della Giunta provinciale, ma si è anche soffermato sul tema dell'incontro.

"Per uscire dalla crisi - ha sottolineato Bizzo - l'Europa ha puntato sull'austerità, al contrario degli Stati Uniti che hanno impostato una politica di stimolo fiscale. Ma per superare al meglio questo momento di difficoltà, è invece indispensabile adottare strategie in grado di incrementare la qualità di vita delle persone: puntando solo sull'aumento del reddito, infatti, si aumentano le disuguaglianze. A tale proposito, l'Unione Europea ha avviato un programma di innovazione sociale, con lo scopo di favorire una crescita inclusiva: anche in Alto Adige vi sono sia iniziative in grado di migliorare la qualità del lavoro, sia esempi positivi di imprese orientate alla responsabilità sociale".

Una di queste è la Vega srl, azienda altoatesina che si occupa di forniture alberghiere, la quale ha dimostrato che con un'attenzione particolare alla soddisfazione dei propri dipendenti, in maniera particolare per quanto concerne la conciliazione lavoro-famiglia, si ottengono risultati migliori anche dal punto di vista economico. Pier Francesco Ghetti, invece, ha illustrato l'esperienza del Comune di Venezia, una delle prime città italiane a sperimentare uno strumento di misurazione del benessere equo e sostenibile della popolazione. In sostanza un "aggiornamento" del canonico PIL con una serie di indicatori su ambiente, formazione, qualità dei servizi, patrimonio culturale e altro ancora.

Un esempio, infine, di quello che si può fare a livello locale per incentivare una migliore qualità del lavoro arriva dai voucher di conciliazione, introdotti dall'ultima legge finanziaria provinciale. L'impresa, che riceve in cambio agevolazioni fiscali, eroga dei buoni di conciliazione ai propri dipendenti, i quali li possono utilizzare per acquistare sul libero mercato servizi di assistenza all'infanzia, accompagnamento anziani, e in generale tutto ciò che favorisce una migliore conciliazione fra i tempi del lavoro e quelli della famiglia.

mb

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