Giornata dell’Autonomia 2014

News 2015

Cure dentistiche: semplificati i rimborsi, eliminati gli importi di entità minima

I nuovi criteri per il rimborso delle spese dentistiche non penalizzano il paziente: grazie allo strumento della Dichiarazione unificata di reddito e patrimonio (DURP) sono garantite maggiore precisione ed efficacia, inoltre con l'abolizione degli importi minimi si limita il carico burocratico, sottolinea l'Assessorato provinciale alla sanità.

Alla base della nuova regolamentazione dei rimborsi per spese dentistiche c'è un'esigenza di semplificazione: finora i rimborsi venivano garantiti per ogni singola prestazione, indipendentemente dall'ammontare della fattura, come ricorda il direttore reggente della Ripartizione provinciale sanità Michele Dagostin. Non di rado le somme rimborsate erano anche di 3 o 5 euro, non giustificabili se raffrontate con l'impegno amministrativo necessario per completare queste pratiche. Partendo da questa valutazione si è deciso di fissare un importo minimo di 50 euro per il rimborso, pari a una fattura di 200 euro. Il rimborso massimo è di 200 euro.

Allo stesso tempo si è deciso di utilizzare il nuovo regolamento per combinare i rimborsi per cure dentistiche alla DURP, "uno strumento che in futuro verrà applicato gradualmente a tutti i contributi nel settore sociale e in quello sanitario, perché da un lato la dichiarazione unica e unificata assicura al cittadino un notevole alleggerimento burocratico e dall'altro garantisce anche maggiore efficacia delle misure di sostegno a favore di coloro che realmente ne hanno necessità", aggiunge Dagostin. Il nuovo scaglionamento degli importi delle fatture, inoltre, non consente più un frazionamento delle stesse, procedura che consentiva di ottenere un rimborso maggiore.

pf


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