Giornata dell’Autonomia 2014

News 2015

Concessione per la ferrovia della Venosta: procedimento archiviato

L’assegnazione diretta alla SAD della licenza di esercizio per la linea ferroviaria della val Venosta era corretta. La conferma arriva anche sul piano giudiziario con l’archiviazione del procedimento nei confronti dell’ex direttore del Dipartimento provinciale Gianfranco Jellici. "Viene messo nero su bianco quello che abbiamo sempre sostenuto", commenta l’assessore alla mobilità Thomas Widmann. Si è trattato di "una tempesta in bicchier d’acqua, che purtroppo è durata tre anni."

Nei giorni scorsi l’assessore provinciale Thomas Widmann, competente sulla mobilità in Giunta provinciale, è stato informato che il procedimento nei confronti del suo ex direttore di Dipartimento Gianfranco Jellici è stato archiviato, come già avvenuto per quello relativo al decreto sulla concessione della ferrovia della Venosta. "È stata messa la parola fine a una storia durata tre anni – commenta l’assessore Widmann – sono state mosse molte accuse, sono stati provocati danni, ma soprattutto si è pesantemente attaccato il mio ex direttore di Dipartimento Jellici, cosa che mi addolora molto a livello personale."

Nel 2008, come noto, la licenza di esercizio della ferrovia della Venosta, della durata di nove anni, era stata assegnata con procedura diretta alla SAD. "Una decisione che, vista anche a posteriori, era la migliore possibile, perché con la gestione affidata alla SAD la ferrovia della Venosta può offrire un servizio ottimale e a costi più bassi", argomenta Widmann. Non era di questo avviso l’allora direttore provinciale dell’Ufficio trasporto persone Tristano Vicini, che (dopo l’apertura di un procedimento a suo carico) aveva presentato denuncia contro il suo superiore Jellici per l’assegnazione diretta alla SAD. Le accuse: abuso d’ufficio (per la mancata gara formale) e conflitto di interessi (in quanto Jellici sedeva anche nel CdA della SAD). 

Ne è seguita non solo l’indagine obbligata della Magistratura, conclusasi già nel gennaio 2010 con la richiesta di archiviazione dell'inchiesta, ma anche una controversia politica: "Siamo stati additati alla pubblica opinione, abbiamo risposto a decine di interrogazioni in Consiglio provinciale, è stata presentata una mozione con la richiesta di sospensione del mio Direttore di Dipartimento, è stata istituita una commissione di inchiesta e infine inoltrata anche una mozione di sfiducia nei miei confronti", elenca Widmann.

"Tanto strepitare per nulla, come ora attestato anche sul piano giudiziario", commenta l’assessore, che in questo contesto parla di populismo dell'opposizione: "Nella vicenda la discussione non si è mossa sul piano dei contenuti ma si è abbassata solo per screditare un’altra parte politica." In politica però sarebbe auspicabile, conclude Widmann, "discutere delle idee anziché sparare nel mucchio, impegnare decine di collaboratori e paralizzare intere istituzioni solo per sperare in un titolo sui media."

pf


Torna su

Foto 2015

Altre foto


Torna su