Economia | 14.05.2012 | 14:41

Dalla Giunta: legge sulle liberalizzazioni impugnata in due punti

L'impugnazione da parte del governo della legge provinciale sulle liberalizzazioni è arrivata, ma in misura meno drastica del previsto. "I punti impugnati - annunciano il presidente Luis Durnwalder e l'assessore Thomas Widmann - sono due, e riguardano le limitazioni al commercio nelle zone produttive e gli orari di apertura degli esercizi".

L'assessore Thomas Widmann ha comunicato oggi (14 maggio) alla Giunta provinciale che il governo centrale ha deciso ufficialmente di impugnare la legge provinciale sulle liberalizzazioni. Non si può certo parlare di una scelta a sorpresa, visto che già la settimana scorsa Roma aveva preannunciato il tutto con una lettera. "Rispetto a quella missiva - ha spiegato Widmann - l'impugnazione è molto meno invasiva. Nella lettera della scorsa settimana, infatti, veniva messo in discussione il principio che stava alla base della legge, ovvero il fatto che la Provincia potesse far valere le proprie competenze in tema di urbanistica, tutela del paesaggio, dell'ambiente e dei beni culturali".

Luis Durnwalder, dal canto suo, si è detto sollevato dal fatto che le trattative con Roma di questi giorni abbiano prodotto qualche frutto positivo. "Anzichè impugnare tutta l'architettura della legge - ha sottolineato il presidente della Giunta provinciale - il governo ha deciso di portare di fronte alla Corte Costituzionale solo due punti, rinunciando a diversi passaggi importanti sul verde agricolo e sulle zone boschive. Il ricorso verterà dunque sulle limitazioni al commercio nelle zone produttive, con il governo che si oppone ai paletti legati ai settori merceologici previsti dalla legge provinciale, e sugli orari di apertura degli esercizi. Su quest'ultimo punto, Roma contesta il fatto che le linee guida per i Comuni derivino da una delibera della Giunta provinciale".

"In ogni caso - ha ribadito l'assessore Widmann - il governo ha riconosciuto il fatto che con le nostre competenze in tema di urbanistica possiamo influenzare il commercio, e questo è il "cuore" della legge provinciale". La Giunta provinciale ha deciso di aprire una trattativa con Roma per cercare di evitare il pronunciamento della Corte Costituzionale tramite qualche modifica della legge. "Se non riuscissimo a raggiungere questo obiettivo - ha concluso Durnwalder - resisteremo in giudizio, ma fino alla sentenza la legge provinciale resta comunque in vigore".

mb