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Garantire il futuro del turismo: Berger presenta la riforma del finanziamento

“Un turismo più forte ha effetti positivi sullo sviluppo dell’Alto Adige, aggiornare il suo finanziamento è una responsabilità da assumerci tutti assieme”: l’assessore provinciale al turismo Hans Berger ha illustrato oggi (5 aprile) al Vilpianerhof di Vilpiano la sua proposta di riforma articolata su tre livelli di contributo (pubblico, dell’ospite, delle aziende che beneficiano del turismo). Il finanziamento passerebbe dagli attuali 43 a 67 milioni di euro. “Non si crea una nuova tassa, si consolida il sistema esistente e si mette il turismo al riparo da emergenze finanziarie future”, ha riassunto Berger citando dati e cifre.

L'assessore Berger alla presentazione con la titolare del Vilpianerhof, Elisabeth Visintainer (Foto Pertl)

L’Alto Adige non è certo una destinazione turistica low cost, il target della clientela si è ormai consolidato: ma anche i tempi sono cambiati, la concorrenza è più dura e si affacciano nuovi mercati. "Per questo – ha esordito a Vilpiano l’assessore Hans Berger – abbiamo analizzato la situazione e avviato un processo di miglioramento. Dobbiamo garantire fondamenta stabili al turismo e possibilità di pianificare nel lungo periodo." Il disegno di legge della Giunta provinciale che sta per approdare in Consiglio contiene la cornice della riforma finanziaria ma va in parallelo con misure strutturali come la riduzione del numero dei consorzi, che dagli attuali 11 potranno essere dimezzati. In Pusteria e Venosta si è già cominciato.

La tassa di soggiorno è stata abolita nel 1992, oggi le organizzazioni turistiche privatizzate (erano 120, sono 80 ma caleranno) vengono sostenute dalla Provincia (20 milioni di euro), da contributi volontari (18 milioni), dai Comuni (5 milioni) e dagli incassi delle varie manifestazioni. Non vi è però nessun obbligo legislativo che regola tale finanziamento: ecco perché il sistema “volontario”, pur funzionando bene, presenta dei margini di rischio. "Non essendoci nessun obbligo dal punto di vista legislativo – ha chiarito Berger – non vi è alcuna certezza che i contributi volontari di oggi vengano garantiti anche in futuro. Chi si prende la responsabilità di mettere a rischio il turismo perché non saranno sufficienti i fondi pubblici ? I grandi alberghi potranno continuare ad organizzarsi da soli con gli ospiti, ma i piccoli ?"

E stiamo parlando di un settore cruciale per lo sviluppo economico e sociale: in Alto Adige un posto di lavoro su 5 è legato in maniera diretta o indiretta al turismo, la spesa media giornaliera dell’ospite ha toccato i 119 euro. Il 48,6% di tale spesa finisce alle strutture alberghiere, il 20,7% è destinato all’acquisto di beni, il 18,3% alla gastronomia, e l’8,5% alla mobilità interna. Complessivamente, la spesa del turista per i consumi ha raggiunto i 3,7 miliardi € all’anno. Ecco perché il rischio di affidarsi ancora ad un sistema di contribuzione volontaria non è più sostenibile: "Servono maggiori fondi a disposizione e siamo convinti che il modello di finanziamento e le misure strutturali possano migliorare di molto la situazione", ha aggiunto Berger.

La proposta di riforma del finanziamento del turismo prevede un modello con 3 pilastri: le risorse provengono dagli ospiti (contributo dell’ospite, circa 23 milioni di euro), dalla collettività (contributi di Provincia e Comuni, altri 23 milioni) e dalle aziende (contributo marketing, stimati 21 milioni) che beneficiano del turismo. Complessivamente i mezzi a favore del turismo verrebbero incrementati di un terzo (da 43 salgono a 67 milioni), senza ulteriore aggravio per le aziende che oggi versano un contributo volontario. "Resta inteso – ha ribadito Berger – che queste entrate saranno utilizzate esclusivamente per rafforzare la presenza dell’Alto Adige sui mercati e avviare misure straordinarie per il turismo sul territorio provinciale e nella promozione." Il contributo dell’ospite (tassa di soggiorno) verrebbe riscosso a livello comunale e oscillerebbe tra 0,5 e 2 euro per ogni ospite e pernottamento. Gli ultimi calcoli prevedono però uno scaglionamento reale da 0,5 fino a un massimo di 1,5 euro e la possibilità di esenzioni (es. per under 14 o pernottamenti nei rifugi, strutture per studenti). L’intero introito di questo contributo verrebbe destinato alle organizzazioni turistiche locali e sovracomunali.

Per il contributo marketing si chiede alle aziende un versamento una tantum distinto per classi, a seconda del fatturato dell’azienda. Il ddl prevede un tetto massimo, esenzioni e scaglionamenti in base ai benefici diretti e indiretti del turismo, un contributo minimo di 100 euro e uno massimo di 40.000 euro nonché la possibilità di esenzione per le aziende con fatturato inferiore a 10.330,00 euro (limite che potrà essere portato a 20.660 euro). Anche in questo caso le disposizioni verranno fissate nel regolamento di attuazione e prima discusse con le parti sociali e le categorie professionali interessate. "Possiamo parlare dei dettagli, ma non del principio", ha chiarito Berger ricordando a chi parla di tassa che il versamento non va a finanziare altri settori, ma alimenta il fondo del turismo che quindi si finanzia da sé. Per le molte aziende che già oggi garantiscono un contributo volontario il previsto contributo marketing non costituirebbe un aggravio ulteriore: di regola sarebbe addirittura più basso delle somme versate attualmente. "Le aziende che invece fino ad oggi hanno tratto profitto dal turismo senza pagare nulla, dovrebbero cominciare a versare una quota", ha sottolineato l’assessore Berger.

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Il futuro del turismo in Alto Adige: nuove forme di finanziamento

L'Assessore Berger replica a chi si dice contrario alla riforma

L'Assessore Berger sui punti fondamentale della riforma sul finanziamento del turismo

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