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Metà legislatura, Bizzo/2: l'innovazione è la chiave per il futuro dell'Alto Adige

"L'innovazione deve essere una marea in grado di trascinare tutta la società e di rendere l'Alto Adige una terra migliore e più ricca". Con queste parole l'assessore provinciale Roberto Bizzo, durante il colloquio di metà legislatura, ha introdotto uno dei temi chiave per il futuro della Provincia di Bolzano. "Il Parco tecnologico - ha aggiunto Bizzo - è una struttura strategica per la crescita".

L'innovazione è la strategia per il futuro: l'assessore Roberto Bizzo durante il colloquio di metà legislatura

In Alto Adige, quando si parla di innovazione, è inevitabile fare riferimento al Parco tecnologico. Un progetto considerato prioritario dalla Giunta provinciale, ma che continua a far discutere l'opinione pubblica. "Il Parco si farà - ha assicurato Bizzo - e il programma di costi e tempistica è già nero su bianco. Riteniamo che si tratti di una struttura assolutamente strategica per la crescita di tutta l'economia e di tutta la società altoatesina. Il compito della politica non può essere solo quello di sostenere la ricerca fatta al prorio interno dalle grandi imprese, cosa che comunque non abbandoneremo: dobbiamo fare in modo che tutto il tessuto economico altoatesino, formato principalmente da piccole e piccolissime imprese, possa avere accesso a personale altamente qualificato che altrimenti non si potrebbe permettere. Solo in questo modo, infatti, possiamo diffondere una cultura dell'innovazione".

Per quanto riguarda le polemiche relative ai costi, l'assessore all'innovazione ha sottolineato che "il piano quinquennale di finanziamento del Parco tecnologico prevede investimenti annui nell'ordine dei 15 milioni di euro, ovvero lo 0,3% del bilancio provinciale. Non credo sia una cifra esagerata per una struttura con un potenziale di crescita straordinario". A questo proposito Bizzo ha spiegato che "le spese di costruzione del Parco si ammortizzeranno già da sole con il volume di introiti fiscali per le casse provinciali generato dalla presenza dei primi 400 ricercatori. Una volta entrato in funzione, con l'inizio del 2014, il Parco tecnologico potrà offrire posti di lavoro altamente qualificati a 400 e fino a 1.400 giovani ricercatori: si tratta del più grande investimento fatto negli ultimi anni per la crescita della nostra terra".

Sono già 20, infatti, le aziende altoatesine che hanno inviato una lettera d'intenti con la quale chiedono di entrare nel Parco Tecnologico, una cinquantina di imprese approderanno negli spazi dell'ex Alumix con il trasferimento del TIS, e secondo un sondaggio del BLS l'interesse nei confronti della struttura è già molto elevato anche al di fuori dei confini provinciali. Lo spazio per la ricerca (LUB, Eurac, Fraunhofer, IIT, ecc.) sarà strutturato secondo aree tematiche e non secondo le singole organizzazioni per offrire la massima possibilità di confronto e interazione, e una volta terminata la parte di competenza pubblica (circa 2 ettari di terreno), si procederà con operazioni modulari. In sostanza, ogni nuovo padiglione verrà costruito solo una volta raggiunta una determinata quota di imprese o centri di ricerca disposti ad entrare nel Parco tecnologico, e la costruzione dei singoli edifici verrà finanziata secondo il modello della Public Private Partnership (PPP).

Gli spazi del Parco tecnologico, inoltre, verranno anche destinati alla cultura, e in quest'ottica s'inquadra la scelta di organizzare, nel settembre del 2012, il primo festival dell'innovazione. "Saranno tre giorni di conferenze, workshop, laboratori, dimostrazioni, presentazioni ed eventi culturali - ha concluso l'assessore Roberto Bizzo - che contribuiranno a rendere visibili e tangibili gli investimenti fatti in Alto Adige sul modello di sviluppo basato sull'innovazione".

mb

Incontri di metà legislatura: l'Assessore Bizzo illustra i progetti futuri

L'Assessore Bizzo sull'innovazione e sul parco tecnologico


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