Giornata dell’Autonomia 2014

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Parco tecnologico, Bizzo: "No ad un progetto ridimensionato"

"Pensare che il Parco Tecnologico possa partire con un progetto ridimensionato è un'ipotesi sbagliata perchè contraddice il percorso già intrapreso e limita le potenzialità della struttura". L'assessore provinciale all'innovazione Roberto Bizzo risponde così alle critiche avanzate da Assoimprenditori, che chiede di ristrutturare solamente la palazzina storica dell'ex-Alumix.

L'assessore provinciale Roberto Bizzo risponde alle critiche espresse dal Consiglio direttivo di Assoimprenditori, secondo il quale il Parco tecnologico potrebbe partire con la sola ristrutturazione della palazzina storica (Centrale BZ 2) destinata a laboratori ed aule didattiche per l'Università, spostando in avanti, a tempo indefinito, gli altri interventi. "E' un’ipotesi sbagliata - sottolinea Bizzo - perchè contraddice il percorso fatto per un anno con tutte le associazioni di categorie e gli enti di ricerca. Il Parco tecnologico, che rappresenta uno dei progetti prioritari della Giunta provinciale, sviluppa le sue potenzialità se aggrega e fa sinergia tra tutti gli enti di ricerca, il TIS, che si occupa di trasferimento tecnologico, e le imprese".

Bizzo ricorda inoltre che "dalle indagini fatte risulta che le imprese innovative, per insediarsi, chiedono una serie di servizi avanzati che vanno ben oltre le aule o i laboratori dell'Università. Con la proposta di Assoimprenditori non si crea un ambiente di ricerca e di innovazione in grado di attirare capitale umano ed economico, ma si dà solo una soluzione parziale e inadeguata alle questioni logistiche della LUB.
Non ha senso - prosegue l'assessore provinciale all'innovazione Roberto Bizzo - delocalizzare all'ex-Alumix solo alcuni laboratori ed aule, perché i ricercatori e i docenti non avrebbero un ufficio in cui lavorare ed interagire tra loro e con le imprese. Si creerebbe un corpo isolato e fuori contesto". Dal punto di vista tecnico, inoltre, essendo tutti gli impianti localizzati nella Centrale BZ 1,  risulta necessario ristrutturare prima questa palazzina affinché possano funzionare i laboratori nell’altro edificio.

"Non capisco questo nuovo passo indietro - conclude Bizzo - che arriva dopo i notevoli progressi fatti assieme sui contenuti di ricerca, sui modelli di gestione e di co-finanziamento. Se vogliamo intraprendere una nuova strada di sviluppo non si possono fare le cose a metà né perdere altri anni. Bisogna avere il coraggio di compiere delle scelte chiare. I nostri studi confermano che gli investimenti pianificati dalla Giunta provinciale per il Parco tecnologico sono commisurati rispetto al ritorno che daranno in termini di migliaia di posti di lavoro qualificati e di opportunità di crescita per le imprese, con ricadute per tutto il territorio".

mb


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