Giornata dell’Autonomia 2014

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Riforma agricola comunitaria: a Bruxelles le proposte delle Regioni alpine

Contributi per le misure a tutela del clima e dell'ambiente, semplificazione delle procedure, attenzione allo sviluppo rurale e all'attività diversificata: sono alcuni dei punti che le regioni di montagna di Italia, Austria e Germania hanno illustrato unitariamente ieri (11 gennaio) a Bruxelles, nella discussione sulla riforma della politica agricola comunitaria (PAC), ai funzionari del commissario UE Ciolos, secondo la linea di condotta concordata dall'assessore provinciale Hans Berger assieme ai colleghi delle Regioni alpine.

Le Regioni di montagna si presentano unite in Europa a tutela degli interessi dell'agricoltura montana nella discussione sulla riforma della PAC. La linea comune elaborata dall'assessore Berger con i colleghi di Baviera, Trentino, Lombardia, Tirolo e Vorarlberg è stata discussa a Bruxelles con i collaboratori del commissario UE all'agricoltura Dacian Ciolos, che aveva direttamente invitato a un colloquio le delegazioni regionali coinvolte nell'iniziativa. "Già il fatto stesso di essere stati invitati dall'UE all'incontro a Bruxelles conferma che la nostra azione congiunta porta frutti", sottolinea l'assessore provinciale Hans Berger. Un'impegno che "vogliamo intensificare fino all'approvazione definitiva delle nuove direttive, prevista a fine 2011."

Tra le proposte annunciate dalle Regioni figurano il mantenimento dell'indennità di compensazione per la produzione in zone difficoltose, la riduzione della burocrazia e la semplificazione delle procedure soprattutto per le piccole imprese, una maggiore attenzione verso le prescrizioni ambientali nel settore agricolo e un possibile contributo per le misure adottate in agricoltura a tutela del clima. Interventi, questi ultimi, nel solco della cross compliance, la cosiddetta condizionalità voluta dall'UE. In base a tale orientamento, tutti gli agricoltori sono infatti tenuti ad assicurare il rispetto di una serie di impegni di corretta gestione agronomica dei terreni, salvaguardia dell’ambiente, salute pubblica e degli animali, benessere animale. La non conformità a tali impegni comporta l’attivazione di un meccanismo di riduzione dell'insieme dei pagamenti diretti a cui ciascun agricoltore avrebbe diritto.

Da parte altoatesina si saluta con favore anche la proposta di Ciolos di migliorare l'assegnazione alle aziende degli incentivi in forma diretta: "Significherebbe meno aiuti alle grandi aziende delle aree meglio localizzate e maggiore sostegno alle zone svantaggiate", sottolinea l'assessore Berger. Attraverso lo strumento dei contributi combinati, collegati anche all'innovazione e alla diversificazione dell'attività dell'impresa agricola, si potranno fronteggiare i problemi principali delle aree montane, quelli della salvaguardia della zootecnica e della produzione di latte. I funzionari UE hanno concordato anche sull'esigenza di potenziare la consulenza, ravvisando tra l'altro nei sistemi privati accreditati - sull'esempio del Beratungsring per la frutticoltura e la viticoltura in Alto Adige - un modello positivo applicabile in altri settori agricoli.

Il pacchetto di proposte delle Regioni verrà ora limato e precisato, alla luce del colloquio di Bruxelles, per essere poi consegnato al commissario UE Ciolos.

pf


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