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News 2015

50 anni dell'Istituto zooprofilattico a Bolzano

Controlla la salute degli animali. svolge ricerche in ambito veterinario, sorveglia gli alimenti di provenienza animale: l'Istituto zooprofilattico con sede a Bolzano ha festeggiato oggi (27 aprile) i suoi primi 50 anni con un convegno sulla rabbia silvestre e con una conferenza stampa. Gli assessori provinciali Hans Berger e Roberto Bizzo hanno ribadito l'importanza della struttura che svolge 300mila analisi all'anno, il 15% del totale dell'istituto (2 milioni).

Da sinistra, l'assessore Bizzo, il direttore sanitario dell'Istituto zooprofilattico, Stefano Marangon, il direttore generale Igino Andrighetto e l'assessore Berger

L'Istituto zooprofilattico competente per il Nordest, nato 80 anni fa e con una sede a Bolzano da 50 anni, ha festeggiato nella sede di via Bivio lo speciale compleanno. Erano presenti tra gli altri gli assessori provinciali Hans Berger e Roberto Bizzo, il direttore generale dell'istituto di Padova, Igino Andrighetto, e il direttore del Servizio veterinario provinciale Paolo Zambotto, che hanno illustrato attività e prospettive dell'Istituto.

Il direttore generale Andrighetto ha annunciato l'intenzione di trasformare la sede di Bolzano in un centro per lo sviluppo della zootecnia di montagna e ha ricordato la mole di lavoro nella sede locale: Bolzano svolge 300mila analisi all'anno, il 15% del totale dell'istituto (2 milioni). L'assessore Hans Berger ha ricordato che "il sostegno alla zootecnia è importante anche per la tutela dell'ambiente e per la valorizzazione del turismo" e ha ricordato che l'Alto Adige vanta alti standard nei controlli e nelle garanzie assicurate al prodotto alimentare finale: i casi BSE sono stati un esempio di questa attenzione. Berger ha salutato il nuovo progetto dell'istituto a Bolzano auspicando "che non resti un'attività sperimentale limitata nel tempo, ma diventi un servizio duraturo negli anni." Dal canto suo l'assessore Roberto Bizzo ha ricordato che "la capacità di coniugare la salvaguardia della tradizione e di restare al passo con il progresso della globalizzazione rendono l'Alto Adige innovativo anche nella zootecnia di montagna."

La sede bolzanina era stata fondata nel 1960 con il compito originario di seguire le campagne obbligatorie di profilassi, tra cui tubercolosi e brucellosi. Nel 1970 si è aggiunto il servizio di diagnostica delle malattie degli animali, successivamente anche la funzione di controllo nel settore alimentare. "Il lavoro dell'istituto zooprofilattico è stato costantemente ampliato e oggi è un riferimento indispensabile sia in campo veterinario che in quello dei controlli degli alimenti", ha spiegato Berger. L'Istituto occupa a Bolzano attualmente 22 persone, tra cui quattro veterinari e un biologo, e si compone di quattro ripartizioni, vale a dire un laboratorio ciascuno per il controllo alimentare, la biologia molecolare, la diagnostica e i controlli sulle procedure interne a cui devono attenersi le piccole e medie imprese. "Con la sua mole di lavoro Bolzano è la più grande delle 11 sedi esterne dell'Istituto nel Nordest e rappresenta per l'Alto Adige una significativo centro di ricerca", ha concluso Bizzo.

Per la Provincia la struttura costituisce anche un interlocutore prezioso nel lavoro di diversi soggetti: le federazioni degli allevatori, gli organi di controllo, gli apicoltori, l'Ufficio provinciale caccia e pesca in materia di animali selvatici. Il direttore Andricghetto ha infine consegnato agli assessori una targa per il compleanno dell'istituto, segno della volontà di rafforzare i rapporti già ottimi con Bolzano.  

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50 anni dell'Istituto zooprofilattico a Bolzano

Igino Andrighetto sul futuro della sede altoatesino dell’istituto zooproilattico

Roberto Bizzo sul valore dell’innovazione nella zootecnia

Hans Berger sull’importanza della zootecnia di montagna


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