Giornata dell’Autonomia 2014

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Veterinari da tutto l'arco alpino a Bolzano: intesa contro le malattie

Vertice al Servizio veterinario provinciale con i responsabili veterinari di Svizzera, Liechtenstein, Austria, Baviera e Baden-Württemberg: al centro dei colloqui le malattie che attaccano gli animali e le conseguenze per il commercio transfrontaliero di bestiame nelle Alpi. "I contatti personali sono la via migliore per garantire il flusso informativo e soluzioni senza eccessiva burocrazia", sottolinea l'assessore provinciale Hans Berger.

L'assessore Berger con i responsabili veterinari dell'intero arco alpino (Foto USP/Pertl)

Malattia della lingua blu, rabbia silvestre, tubercolosi, scrapie (colpisce il sistema nervoso degli ovini, simile a BSE): "Poichè la situazione delle malattie animali si modifica perennemente nei singoli Paesi, è importante garantire lo scambio diretto e continuo di informazioni, tanto più che con la pratica dell'alpeggio centinaia di migliaia di animali vengono spostati oltreconfine", ha sottolineato l'assessore Berger al vertice tra i responsabili veterinari dell'arco alpino. Ogni Servizio veterinario deve quindi essere pronto ad agire nei casi di contagio accertato, dal trattamento all'eventuale smaltimento dell'animale fino al risarcimento.

Nel summit di Bolzano sono state chiarite le competenze e definite le necessarie procedure. "Siamo contenti di poter risolvere tali questioni con il contatto diretto e contare così su una strategia semplificata", ha spiegato Berger. Al centro dell'incontro odierno figuravano anche le misure adottate per impedire il diffondersi della scrapie, la variante della BSE che colpisce le pecore e gli ovini in genere: "L'Italia, che ha già registrato numerosi casi di scrapie, è considerato un Paese ad alto rischio, e questo significa che anche l'Alto Adige deve sottostare a una serie di controlli complessi al miomento della vendita di pecore e capre ad allevatori stranieri", ha ricordato Berger. A peggiorare la situazione si collega il fatto che, ha proseguito l'assessore, "gli ovini acquistati anche in Alto Adige non possono più essere rivenduti, quindi sempre meno allevatori stranieri comprano animali nella nostra provincia."

Con i vicini Länder austriaci è stato concordato oggi che l'Alto Adige non verrà più classificato come Regione ad alto rischio: si attende ora l'ok dell'UE. "Questa soluzione è possibile grazie al fatto che da tempo seguiamo una precisa strategia anti-scrapie, simile a quella adottata in Austria", ha concluso Berger. Se arriverà il via libera da Bruxelles, grazie all'intesa raggiunta oggi a Bolzano verranno eliminate le limitazioni nel commercio degli ovini.

pf


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