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Contributi UE per inclusione di sinti e rom: il Servizio FSE precisa

In relazione all’articolo apparso oggi sull’Alto Adige sotto il titolo “Contributi FSE, indaga l’Antifrode”, il Servizio FSE della Provincia fa alcune precisazioni relative all'iniziativa comunitaria Equal, al progetto per l'inclusione sociale di sinti e rom, ai contenuti dell'iniziativa.

L’iniziativa Comunitaria Equal non è un programma di formazione ma, come da regolamento comunitario, di “cooperazione transnazionale per promuovere nuove pratiche di lotta alle discriminazioni e alle disuguaglianze di ogni tipo in relazione al mercato del lavoro.” L’Obiettivo di Equal è stata la promozione di nuovi strumenti atti a combattere tutte le forme di discriminazione e di disuguaglianza nel contesto del mercato del lavoro attraverso la collaborazione transnazionale. Un tema prioritario per la Ue è sempre stato quello della inclusione sociale di nomadi e rom proprio per la consapevolezza delle difficoltà storiche e culturali di questi processi volti all'inserimento.

I progetti Equal sono stati sviluppati da una partnership detta di sviluppo geografico, composta da una serie di enti con competenze eterogenea che si sono oonfrontati con partnership Equal di altri Paesi comunitari in maniere tale da approfondire e divulgare pratiche su una determinata tematica nel contesto locale, nazionale ed europeo. In Italia l'autorità di gestione è il Ministero del Lavoro. La Provincia di Bolzano, per la sua parte, è ente di gestione intermedio. Le risorse messe a diposizione sono europee e nazionali con una parte provinciale del 15%. Le azioni progettuali in Europa sono iniziate contemporaneamente, per permettere la cooperazione transnazionale: progetti analoghi a quelli altoatesini e italiani sono stati sviluppati con analoghe modalità in tutta la Ue. Vista l’innovatività dell’azione, la complessità dei progetti e i destinatari, la Commissione ha deciso una durata lunga (4 anni) per permettere realizzazione e il mainstriming.

Per quanto riguarda il progetto in questione, che è iniziato il 9 novembre 2004 ed è finito il 30 giugno 2008, la parte di formazione rivolta alla popolazione nomade dell’Alto Adige è stata solo una fase del progetto. Il progetto ha cercato di individuare le potenzialità e le criticità all’interno dei campi nomadi di Bolzano, Merano e Bressanone, ha organizzato e  implementato un centro di documentazione Sinti e Rom presso l’Istituto Comprensivo Dante Alighieri; la formazione dei mediatori culturali per coinvolgere direttamente nel progetto i destinatari; la formazione primaria, intesa come fase di orientamento e formazione al fine di individuare le aspettative professionali delle persone; la formazione specifica; la documentazione della cultura Sinti e Rom attraverso la pubblicazione di otto libri scritti dai nomadi stessi.

I corsi non sono stati dei semplici corsi per liutai e sarte, come riportato sulla stampa, ma sono stati prima di tutto un recupero della cultura materiale e professionale persa da queste popolazioni anche perchè ghettizzate all’interno dei campi. Il progetto sartoria ha portato alla fine di giugno 2008 alla creazione di una cooperativa per la creazione e confezione di capi di abbigliamento con un apposito marchio “gipsy made” poi adottato dagli altri progetti  svioluppati nella Ue. Analogamente alcuni partecipanti hanno dato vita ad una  associazione – Sinti anuker – che fa attività musicale nelle più svariate occasioni.

La partnership “In Carovana sulla vie delle stelle” ha attivato due progetti transnazionali, uno con Repubblica Ceca, Ungheria, Polonia e Slovacchia e uno con Spagna e Portogallo. Ha avuto importanti riconoscimenti per la concreta capacità innovativa e di integrazione in un settore particolarmente difficile. Così il progetto è stato inserito dall’ISFOL, l’ente di ricerca del Ministero del Lavoro incaricato per Equal di effettuare il monitoraggio e di individuare le buone pratiche, nella pubblicazione Storie di Equal. Il progetto realizzato per i nomadi  da una partnership locale ha così avuto rilevanza nazionale ed europea. Nel suo sviluppo è stato anche sottoposto a cinque visite ispettive in loco.

La Commissione Europea continua ad inviare raccomandazioni alle autorità di gestione italiane per attivare iniziative nei confronti dei nomadi attraverso il Fondo Sociale Europeo: sia nel comitato di sorveglianza del novembre 2008 che in quello di giugno 2009 la Commissione ci ha invitato a relazionare sulle attività intraprese in quanto sinti, rom devono essere beneficiari e destinatari delle politiche concordate nella strategia di Lisbona per l’inclusione sociale. Tutte queste informazioni sono già state fornite nelle risposte alle interrogazioni in Consiglio provinciale. Siamo certi - conclude il Servizio FSE - che un audit dell'organismo europeo di controllo non potrà che confermare la bontà di un progetto ritenuto fondamentale dalla Ue.

 

pf


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