Giornata dell’Autonomia 2014

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Bruxelles: Durnwalder e Repetto in visita alla Scuola europea

Il presidente della Provincia, Luis Durnwalder, e l’assessora provinciale Barbara Repetto hanno visitato oggi (18 giugno) la Scuola europea di Bruxelles frequentata dai figli dei funzionari dell’Unione Europea. Interessanti spunti saranno riportati in seno ad una delle prossime sedute della Giunta.

Visita alla Scuola europea di Bruxelles (da sin.) Albachiara Zanatta, ass. Repetto, Antonia Ruiz-Esturla, vice direttrice della scuola ed il presidente Durnwalder

Sono circa 3500 gli alunni che frequentano la Scuola europea di Bruxelles dove operano oltre 300 docenti. “L’asilo e la scuola elementare non si differenziano molto dal modello scolastico altoatesino. Le lezioni sono tenute nella madrelingua degli alunni” sottolinea il presidente Durnwalder “e solamente nell’ultima classe delle elementari vengono introdotte progressivamente lezioni in due lingue straniere”.

Le maggiori differenze sono state riscontrate per quanto riguarda il ciclo delle scuole superiori “Anche nelle scuole superiori le lezioni principali vengono tenute nella madrelingua degli alunni, ma è anche previsto che alcune materie, come ad esempio storia e geografia vengano tenute in una lingua straniera”. Lo scopo del modello scolastico della Scuola europea è quello di consentire agli studenti di giungere alla maturità con una buona conoscenza di quattro lingue.

Vi sono analoghi modelli di scuole europee anche al di fuori della capitale belga “Ciò che differenzia questi modelli scolastici è principalmente la forma di finanziamento e la possibilità di accesso” rileva il presidente Durnwalder.

Mentre la Scuola europea di Bruxelles è accessibile solamente ai figli dei dipendenti dell’Unione Europea, le scuole europee presenti in altre città dove vi sono Agenzie europee sono aperte anche ad altri alunni. Una terza categoria di Scuole europee è completamente svincolata dall’Unione Europea e dalle sue Agenzie periferiche.

“Mentre la scuola europea di Bruxelles è completamente finanziata dall’Unione Europea, le scuole presenti in altri centri e collegate con le Agenzie europee sono finanziate sia dall’Unione che dai rispettivi Stati. Le  scuole che rientrano nella terza categoria vengono finanziate solamente a livello locale”.  

Secondo il presidente della Provincia questa terza categoria di scuole europee si avvicina di più al modello altoatesino anche se devono essere attentamente valutati gli aspetti positivi e negativi di tale modello. Il tema sarà comunque trattato nel corso di una delle prossime sedute della Giunta.

 

FG


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