Giornata dell’Autonomia 2014

News 2015

Giunta: autonomia a vantaggio di tutti, isolare gli estremismi

"La convivenza non si impone con legge, ma va vissuta ogni giorno, grazie all'impegno di tutti", ha detto il presidente della Provincia Luis Durnwalder oggi (20 maggio) a Bolzano nella conferenza stampa in cui la Giunta ha voluto prendere posizione sui principali argomenti oggetto di divergenze e polemiche a sfondo etnico nelle ultime settimane. "La Provincia prosegue sulla strada del Pacchetto, che ha portato un'autonomia a vantaggio di tutti i gruppi linguistici, e vuole isolare gli opposti estremismi."

A Palazzo Widmann il presidente Durnwalder, i vicepresidenti Hans Berger e Christian Tommasini, gli assessori Florian Mussner e Richard Theiner hanno illustrato l'mpegno della Giunta provinciale per "proseguire sulla strada della convivenza con una politica dettata dal Pacchetto, che ha sviluppato un'autonomia a vantaggio di tutti i gruppi linguistici", ha detto Durnwalder. Il Presidente ha richiamato all'esigenza di impegnarsi tutti a vivere la convivenza giorno per giorno, a lavorare assieme per sviluppare l'autonomia e soprattutto per isolare gli opposti estremismi. "I giovani vanno informati, devono avere conoscenza delle lingue e della storia locale, cercheremo di approfondire i contatti anche apprendendo le lingue attraverso nuove strade." Durnwalder si è appellato al senso di responsabilità contro "quei settori e quelle persone che preferiscono attizzare anzichè spegnere, che alimentano le tensioni e dimenticano le conseguenze che nazismo e fascismo hanno provocato anche in Alto Adige." E dalle istituzioni statali si aspetta che facciano la loro parte e aiutino a trovare i migliori compromessi possibili. "Dobbiamo puntare su ciò che unisce, non su ciò che divide", ha detto Durnwalder.

Tra i punti affrontati dalla Giunta, quello della storicizzazione dei relitti fascisti. Monumento alla Vittoria e ossari vanno interpretati e contestualizzati storicamente, senza modificarne la costruzione originaria, attraverso l’apposizione di specifiche targhe esplicative. Il Monumento all’alpino a Brunico non deve più permanere, come testimonianza di glorificazione della Guerra di Abissinia, su una pubblica piazza ma trasferito entro un’area militare. Se il lavoro degli Alpini per la difesa e la sicurezza pubblica e nella protezione civile viene giustamente messo in rilievo, questo apprezzamento dovrebbe essere concretizzato nella realizzazione di una testimonianza in riconoscimento degli Alpini, in accordo tra i tre gruppi linguistici. In ogni caso vanno evitate le deposizioni di corone o di fiori davanti a monumenti di epoca fascista, atti che glorificano lo spirito di quell’epoca.

L’applicazione immediata del diritto all’autodeterminazione pregiudica l'autonomia tanto quanto le minacce di alcuni settori della politica provenienti da Roma. Per questo anche in futuro la Giunta, senza rinunciare al diritto fondamentale dell’autodeterminazione, difenderà lo Statuto di autonomia e il rispetto degli accordi tra Austria e Italia contro ogni forma di provocazione, da qualsiasi parte essa provenga. L’annuncio di una possibile consultazione popolare sull’autodeterminazione è fuorviante per la popolazione, in quanto senza alcuna base realistica. L’unica via realistica e internazionalmente garantita, sostenuta dall’Austria e dalle forze democratiche in Italia, è quella dell’amministrazione autonoma e delle competenze legislative, nonché la via delle trattative per l’adeguamento e l’ampliamento dell’autonomia.

Per la Provincia di Bolzano è impossibile pensare di avere un proprio Comitato olimpico riconosciuto a livello internazionale dal CIO, ed è dunque impossibile pensare di avere una rappresentanza esclusivamente altoatesina ai Giochi olimpici. Creare false aspettative è populistico e demagogico. Non esiste nessuna Regione, in tutto il mondo, con un proprio Comitato olimpico ufficialmente riconosciuto.

Non è possibile imporre un inno provinciale. "Ogni gruppo linguistico canta ciò che sente dentro, così come negli ultimi decenni è stato cantato e suonato l'inno tirolese senza alcun ancoraggio normativo, lo si farà anche in futuro", ha ribadito Durnwalder. La Giunta ricorda che non è neppure giuridicamente corretto introdurre l’inno del Tirolo quale inno comunale. I Comuni possono deliberare di suonare o ricorrere all’inno tirolese nelle festività o in occasioni pubbliche, senza che per questo venga eletto a inno ufficiale del comune.

Le marce di protesta e i discorsi populistici non contribuiscono alla pacifica convivenza o alla soluzione di delicate tematiche politiche. Le promesse irrealistiche non servono a nessuno e soprattutto non indicano ai giovani un percorso responsabile nello spirito europeo. Solo attraverso il dialogo saremo in grado di far comprendere ad altri la nostra storia e i nostri intenti politici. "Lo stesso vale per la grazia ai sudtirolesi riparati in Austria. Non servono marce: solo attraverso un dialogo costante e arrivare a soluzioni soddisfacenti per tutti", ha detto il Presidente.

Sulla toponomastica Durnwalder è convinto che si possa trovare una soluzione pacifica e condivisa da tutti gli altoatesini di buona volontà. Se singoli Comuni cambiano i nomi delle strade che sono facilmente traducibili e si riferiscono a importanti punti di riferimento (p.es. Piazza Stazione, Piazza Municipio, Piazza Parrocchia, Piazza della Scuola ecc.), non prestano un buon servizio a una soluzione ragionevole della questione. I gruppi linguistici, così Durnwalder, dovrebbero essere d’accordo sul fatto che i nomi storicamente accertati, esistenti ormai da secoli e che non sono entrati a far parte del patrimonio linguistico e culturale del gruppo italiano, e che addirittura vengono usati da quest’ultimo nella dizione tedesca, debbano essere ripristinati nella loro forma originaria. D’altro canto anche il gruppo linguistico tedesco e ladino deve convenire che i nomi di Comuni, grandi frazioni, valli o altro che vengono usati nella forma italiana già da parecchi decenni, dovrebbero essere mantenuti sia in tedesco che in italiano.

Durnwalder ha poi ricordato alcuni progetti già in cantiere: la redazione di un libro di storia comune, l'apprendimento della seconda lingua con strumenti adeguati e un dialogo costante tra i singoli gruppi linguistici. "Accogliamo con favore il tavolo tecnico proposto dal ministro Maroni, ma dallo Stato ci aspettiamo anche che finalmente vengano nominate tutte le commissioni previste dallo Statuto di Autonomia, dei 6, dei 12 e dei 137, oltre al Sovrintendente scolastico." Anche a livello provinciale, ha anticipato la Giunta, si dovrebbe istituire un tavolo tecnico tra le parti sociali e i gruppi linguistici. Per avviare un percorso locale tra i gruppi, ha aggiunto il vicepresidente Tommasini, si lavora su diverse strade: "Il plurilinguismo, una migliore conoscenza della storia locale, un maggiore contatto tra i giovani, anche attraverso i centri giovanili." L'appello, anche a Roma, è quello di lavorare per un'autonomia "in cui tutti si sentano a casa." Il vicepresidente Berger ha replicato alle sirene di uno Stato libero: "Restiamo con i piedi per terra. Chi chiede lo Stato autonomo deve sapere che il tempo dei principati è passato e che nella nuova Europa l'Alto Adige è solo una piccola realtà."

 

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Giunta: impegno per sviluppare un'autonomia a vantaggio di tutti


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