Giornata dell’Autonomia 2014

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Repetto: inaccettabile denunciare i clandestini che hanno bisogno di cure

“Ritengo inaccettabile la decisione con cui si costringe il medico a denunciare lo straniero irregolare che si rivolge alle strutture sanitarie pubbliche”: questo il commento dell'assessore provinciale all´immigrazione Barbara Repetto sull'emendamento approvato ieri dal Senato. Repetto segnala il principio costituzionale contenuto nell'articolo 32, dove si sancisce il diritto alla salute e alle cure per tutti, cittadini e non.

“Sono certa che i medici e gli operatori dell'Alto Adige continueranno a lavorare, come sempre, dando aiuto a chi ha bisogno, indipendentemente dalla lingua che parla, dal colore della sua pelle, dal documento di identitá che ha o non ha con sé", sottolinea l'assessore Repetto.

L'emendamento del Senato cancella il principio di non segnalazione e, secondo Repetto, "finirà col vanificare un'impostazione che nei 13 anni di applicazione ha prodotto importanti successi nella tutela sanitaria degli stranieri: riduzione dei tassi di Aids, stabilizzazione di quelli relativi alla tubercolosi, riduzione degli esiti sfavorevoli negli indicatori materno-infantili (basso peso alla nascita, mortalità perinatale e neonatale)."

Si profila il rischio, aggiunge l'Assessore all'immigrazione, "della nascita di una sorta di sanità parallela e clandestina, fuori dal monitoraggio delle autorità addette alla salute pubblica." Ai migranti che si rivolgono alla sanità pubblica, secondo Repetto, "deve essere riconosciuto il pieno diritto di essere curati, a prescindere dalla loro condizione di clandestinità. Ciò tutela il loro diritto alla salute e garantisce anche il più generale interesse della comunità alla salute collettiva." Viceversa, conclude l'Assessore, l'articolo votato dalla maggioranza in Senato viola quei principi fondamentali volti a difendere i diritti degli uomini prima ancora dei diritti di cittadinanza.

 

pf


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