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Agricoltura di montagna, a Bolzano un congresso sulle strategie future

"Il futuro dell'agricoltura di montagna si decide ora". Con queste parole l'assessore provinciale Hans Berger ha presentato le iniziative di sensibilizzazione sui problemi di un settore tradizionalmente molto importante per l'Alto Adige. La prima tappa sarà il congresso sull'agricoltura di montagna che si svolgerà venerdì 6 febbraio a Bolzano.

"Dopo l'ottimo riscontro dello scorso anno - ha spiegato Berger - abbiamo deciso di riproporre questo congresso in modo tale da farlo diventare un appuntamento fisso per tutto il mondo dell'agricoltura di montagna". L'iniziativa, organizzata dalla Provincia Autonoma di Bolzano in collaborazione con numerosi partner tra cui la Lub e il Bauernbund, si svolgerà venerdì 6 febbraio a partire dalle ore 9 presso la Fiera di Bolzano. Il programma dei lavori sarà suddiviso in tre parti: due più tecniche legate al bestiame e ai boschi, e una di stampo più marcatamente politico, dedicata alle sfide che attendono l'agricoltura di montagna nell'ambito della Ue. Da segnalare la presenza in qualità di relatore di Klaus-Dieter Borchardt, capo di gabinetto del Commissario europeo all'agricoltura Mariann Fischer Boel

"Proprio a Bruxelles - ha ricordato l'assessore Berger - si giocano le partite più importanti: dagli indirizzi della futura politica agricola comunitaria per il periodo successivo al 2013, all'abolizione delle quote latte prevista per il 2015. Quest'ultimo punto avrà ricadute dirette sul settore lattiero-caseario, che rappresenta uno dei punti di forza dell'agricoltura altoatesina". Negli ultimi 18 anni, in provincia di Bolzano, si sono persi circa 1.200 produttori di latte, ma ciononostante la produzione è cresciuta dal punto di vista quantitativo. "L'intensificazione non è la strada da seguire - ha concluso Berger - il futuro dell'agricoltura di montagna passa anche attraverso misure in grado di mantenere il delicato equilibrio ambientale su cui si reggono territori particolari come il nostro. La ricetta peggiore, comunque, è quella di abbandonarsi al pessimismo".

mb

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