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"Acquistare in Alto Adige", funziona la rete di commercio di prossimità

L’Alto Adige dispone di una rete di commercio di prossimità che funziona bene, costituita da una struttura variegata nel commercio al dettaglio e da un'elevata fidelizzazione nelle singole località. È questo uno degli aspetti centrali di “Acquistare in Alto Adige”, analisi sui flussi del potere d’acquisto realizzata dall’istituto di ricerca Cima su incarico dell’assessore Werner Frick. Lo studio è stato presentato questa mattina (29 gennaio) alla stampa.

Lo studio, tramite 10mila interviste telefoniche, ha analizzato la situazione in 24 centri della Provincia: da Bolzano a Brunico, da Appiano a Luson. Un primo dato interessate è quello riguardante i beni di consumo quotidiano, gran parte dei quali vengono acquistati sul posto. Secondo lo studio, una rete intatta di approvvigionamento di prossimità porta con sé molti vantaggi non solo nel settore economico. Una rete funzionante, infatti, significa qualità della vita.

Per quanto riguarda, invece, i beni per il fabbisogno a medio e lungo termine, si osserva un flusso del potere d’acquisto dalle piccole località verso i centri principali. Il flusso verso l’estero riguarda principalmente le aree vicine al confine, ma si tratta comunque di numeri di gran lunga inferiori rispetto al percorso inverso. Questo risultato positivo è in gran parte attribuibile al fattore turismo. "Nei prossimi anni - ha sottolineato il direttore di Dipartimento Ulrich Stofner - l'obiettivo deve essere quello di lavorare sulla struttura commerciale: non tanto con semplici ampliamenti di superficie, quanto con l’insediamento di nuovi negozi nei centri anziché nelle zone al margine delle città. Solo così si può mantenere l’equilibrio tra piccole, medie e grandi strutture". "In futuro - ha aggiunto Luciano Pilati, docente di economia all'Università di Trento - bisognerà affrontare due sfide: da un lato quella dei costi immobiliari sempre più elevati nelle zone centrali, e dall'altro la crescente internazionalizzazione di un settore come quello del commercio".

Nello studio commissionato dall'Assessorato a commercio e finanze, emerge inoltre l'elevato grado di soddisfazione dei cittadini per la qualità degli acquisti e del soggiorno, con valutazioni più critiche soprattutto da parte dei residenti dei centri maggiori. "I dati emersi - ha commentato il direttore di Dipartimento Ulrich Stofner - confermano che la nostra politica va nella giusta direzione, ma devono anche stimolare a sviluppare costantemente la struttura commerciale e ad adeguarsi alle esigenze sempre nuove per restare competitivi. La forza dell’Alto Adige sta soprattutto nella quantità dei suoi punti vendita e nella sua diffusione capillare.

mb

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