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News 2015

Mussner incontra Spagnolli: "Intitolare una via a Freinademetz"

"A Bolzano dovrebbe esserci posto anche per una via o una piazza intitolata ad una personalità del mondo ladino". Questa la richiesta avanzata dall'assessore provinciale Florian Mussner al sindaco del capolugo Luigi Spagnolli durante un incontro avvenuto questo pomeriggio (giovedì 2 agosto). La scelta dovrebbe ricadere sull'unico santo altoatesino, ovvero Ujöp Freinademetz.

L'incontro tra Florian Mussner e Luigi Spagnolli, al quale ha partecipato anche Helmuth Moroder

"Ritengo che intitolare una via o una piazza del capoluogo a una personalità del mondo ladino - ha sottolineato Mussner - rappresenti un segnale importante nei confronti dei 600 ladini che vivono a Bolzano, e dei circa 18mila che popolano tutta la nostra Provincia". L'assessore alla cultura ladina ha deciso di proporre al primo cittadino del capoluogo un nome che non fosse conosciuto solamente all'interno dei confini gardenesi e badioti, e la scelta è ricaduta sul missionario Ujöp (questo il suo nome originale in ladino) Freinademetz, l'unico santo altoatesino.

Nato ad Oies, piccolo insediamento della Val Badia, nel 1852, e deceduto nel 1908, Freinademetz ha prestato la sua opera come missionario in Cina, dove si occupò di aiutare i poveri e di formare laici e sacerdoti cinesi. Il processo di beatificazione, avviato da Papa Paolo VI nel 1975, si è concluso il 5 ottobre 2003, con la proclamato a santo del missionario altoatesino da parte di Papa Giovanni Paolo II.

Il sindaco di Bolzano, Luigi Spagnolli, ha appoggiato la proposta avanzata da Mussner, ed è stata anche avviata la discussione sul luogo da intitolare a Freinademetz. La prima ipotesi è quella di dare il nome del santo alla piazza che sorgerà davanti alla nuova chiesa del quartiere Firmian. Spagnolli ha assicurato che, una volta ottenuta l'approvazione da parte dei competenti organi comunali, prenderà subito il via l'iter burocratico necessario. Dal canto suo, l'assessore provinciale Florian Mussner ha posto l'accento sull'importanza di utilizzare il nome originale ladino, ovvero Ujöp Freinademetz, e non la sua traduzione (Josef o Giuseppe) normalmente usata. L'iniziativa ha trovato anche il sostegno del consigliere comunale Helmuth Moroder, presidente della "Consulta Ladina" di Bolzano.

mb


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