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Stili di vita e valori degli altoatesini: presentato lo studio ASTAT

Più del 90% degli altoatesini si considera da “abbastanza“ fino a “molto“ soddisfatto della propria vita: è il dato di fondo della ricerca su stili di vita e orientamenti di valore in Alto Adige, condotta dall’istituto provinciale di statistica-ASTAT e presentata oggi (1° giugno) a Bolzano. Tra i dati che emergono: l’esigenza di lavoro a tempo parziale, la difficoltà di conciliare lavoro e famiglia, specie per le donne. Tra i problemi principali gli intervistati segnalano il costo della vita, la casa, il traffico.

L'assessora Kasslatter Mur apre il convegno di presentazione della ricerca ASTAT (Foto USP/Pertl)

La ricerca dell’ASTAT, introdotta dall’assessora provinciale Sabina Kasslatter Mur alla casa Kolping, è stata condotta tra aprile e giugno 2006 su un campione rappresentativo di 988 intervistati sulla base di un questionario. I risultati confermano tra l’altro che solo il 5,3% dei padri ha usufruito del congedo parentale per al­meno alcune settimane e solo il 5% lavora a tempo parziale, nonostante il desiderio di una riduzione dell’orario di lavoro sia asso­lutamente diffusa. Mentre la paternità continua a non modificare in alcun modo la vita professionale dell’uomo, per le donne la maternità rappresenta invece un punto di svolta. Uomini senza figli e padri sono occupati in misura analoga in posti full-time (93,3% e 95%), ma la percen­tuale delle donne occupate a tempo pieno scende drasticamente con la maternità dal 91,9% al 40,3%. Il 21% degli uomini e il 65,2% delle donne opterebbero volentieri per un posto a tempo parziale o rinuncerebbero al lavoro.

Matrimonio

Il 98,8% della popolazione definisce famiglia la “coppia sposata con figli”, il 77,7% consi­dera famiglia anche una coppia non sposata con figli. Per le persone fra i 18 e i 34 anni conta di più l’esistenza dei figli che il legame giuridico fra due persone. Per oltre la metà degli uomini, famiglia e la­voro si conciliano bene, per oltre la metà delle donne invece solo con molta destrezza ed organizzazione oppure per niente.

Priorità per la famiglia

In testa alle priorità si collocano gli incentivi finanziari dell’ente pubblico. Se­guono i provvedimenti da parte del datore di lavoro e l’offerta di servizi, poi gli interventi strutturali (asili nido, scuole materne, microstrutture). Nel settore dell’assistenza agli anziani, gli interventi considerati prioritari sono servizi di assistenza a domicilio (81,6%), sostegno finanziario (53,1%), case per an­ziani e di cura (47,5%). Seguono i centri di assistenza diurna (31,0%), la creazione del fondo per la non autosufficienza (28,3%).

Politica

L’interesse per la politica aumenta con l’età e con l’aumentare del titolo di studio. 37,4% di persone che affermano di essere abbastanza o totalmente d’accordo per la politica comunale, al 66,0% per la politica nazionale. Una maggioranza (53,7%) pensa di non avere niente da dire sulla politica a livello provinciale. Alla domanda “Secondo Lei, quali sono i problemi principali presenti in provincia di Bolzano?”, le prime due cita­zioni fanno riferimento a due aspetti econo­mici: innanzitutto il costo della vita troppo alto (96,5% “presente” e “molto presente”) seguito dai problemi legati al fabbisogno abitativo (88,5%), il traffico, sia esso locale o di transito (86,8%) e l’inquinamento atmosferico e acustico (86,0%).

Alcol

Per il 92,8% degli intervistati il fatto che “I giovani sotto i 16 anni riescono a ricevere facilmente l’alcol, anche se questo è vietato dalle legge” è considerato corrispondente al vero per quanto riguarda le feste campestri, i balli e i party. La percentuale che condivide l’affermazione è elevata anche per quanto riguarda i bar ed i locali (84,6%), nonché i negozi ed i supermercati (84,9%).

Conflitto in famiglia

I casi di violenza sociale, psichica ed eco­nomica si rivelano molto più frequenti di quelli di violenza fisica e sessuale. I maschi parlano più frequentemente di tali esperien­ze che le femmine. 13 donne su 100 e 5 uomini su 100 hanno subito nella loro infanzia/gioventù violenza sessuale in una forma qualsiasi. Il 7,2% degli uomini e l’8,2% delle donne afferma di avere subito dal partner attuale una qualche forma di violenza fisica. Poco più di un quarto degli interessati in seguito si è rivolto a strutture di assistenza.

Partecipazione religiosa

Tre quarti della popolazione altoatesina au­spicherebbero un adattamento della Chiesa alle esigenze sociali. Meno soddisfa­zione viene espressa verso le risposte che la Chiesa dà a domande che emergono nella vita familiare (educazione, rapporto di coppia) (47,6%) e a problemi sociali (34,3%). Si evidenzia una fase di transi­zione che vede alternarsi l’universo religioso tradizionale e nuovi atteggiamenti religiosi personali sempre meno istituzionalizzati.

La ricerca è disponibile sul sito della Rete civica www.provincia.bz.it

 

pf


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