Giornata dell’Autonomia 2014

News 2015

Presentato il rapporto sul mercato del lavoro in Alto Adige

E' positiva la situazione del mercato del lavoro in Provincia di Bolzano. Lo si evince sfogliando le 350 pagine del rapporto elaborato dall'Osservatorio provinciale, che mostra cifre, grafici e serie storiche di tutti gli aspetti dell'occupazione in Alto Adige. Il volume è stato presentato questa mattina (giovedì 23) nel corso di una conferenza stampa.

La Provincia di Bolzano continua ad essere una terra toccata in maniera molto marginale dal fenomeno della disoccupazione. Questo il dato principale che emerge dal rapporto presentato dall'assessora al lavoro Luisa Gnecchi, dal direttore di Ripartizione lavoro Helmuth Sinn, e dal direttore dell'ufficio osservazione mercato del lavoro Stefan Luther. Nel 2005 il tasso di disoccupazione si è infatti mantenuto al 2,8%, cifra che pone l'Alto Adige al terzo posto tra le regioni europee. "Si tratta inoltre - ha spiegato Sinn - di un fenomeno mediamente di breve durata, e che riguarda principalmente i lavoratori stagionali".

Positivi anche i numeri riguardanti l'occupazione, in maniera particolare quella femminile. "Due degli obiettivi stabiliti in sede europea con il patto di Lisbona - spiega l'assessora Gnecchi - sono già stati raggiunti. Il tasso di occupazione complessivo è già al 69,1%, a fronte di un obiettivo del 67% da raggiungere entro il 2005. Inoltre, risultano occupate il 59% delle donne, cifra che supera di 2 punti l'obiettivo di Lisbona, e si avvicina a quel 60% che deve essere raggiunto entro il 2010. Siamo ancora in ritardo, invece, per quanto riguarda il tasso di occupazione nella fascia di età tra i 55 e i 64 anni. Qui molto deve essere ancora fatto, e non solamente a livello provinciale".

Sempre per quanto riguarda l'occupazione femminile, è stato sottolineato come i dati altoatesini siano nettamente superiori sia a quelli del Trentino (55%), sia alla media italiana (43%), pur essendo ancora inferiori rispetto al Tirolo (62%). Ancora da risolvere, invece, il problema dell'abbandono del lavoro entro il primo anno di vita dei figli. Da questo punto di vista, molto può essere fatto con la diffusione del lavoro part-time, che negli ultimi anni sta vivendo un vero e proprio boom. Dal 1998 al 2005 i contratti a tempo parziale sono cresciuti del 72% tra le donne e del 40% tra gli uomini. Attualmente, in Alto Adige, il 16,8% dei lavoratori (34,4% tra le donne, 4% tra gli uomini) è assunto con un contratto part-time, cifra che pone la nostra Provincia all'avanguardia a livello nazionale, ma ancora lontana dagli stati più "virtuosi" dell'Unione Europea.

Ultimo tema affrontato, quello degli stranieri: "Attualmente - ha spiegato il direttore della Ripartizione lavoro Helmuth Sinn - sono circa 20mila i lavoratori stranieri presenti in Alto Adige, 11mila dei quali provenienti da paesi extra-europei. Per quanto riguarda questi ultimi, c'è da segnalare che solo il 5% è occupato con una qualifica impiegatizia, e sono molto più diffuse le assunzioni precarie con contratti a termine". "Quello dei lavoratori stranieri è un fenomeno presente in Alto Adige - ha sottolineato l'assessora Gnecchi - l'obiettivo è quello di favorire l'inclusione sociale, e di far sì che i datori di lavoro diano sempre più attenzione ai bisogni di queste persone".

Tutti i dati dell'Osservatorio mercato del lavoro, che vengogno costantemente aggiornati, sono liberamente consultabili sul sito internet www.provincia.bz.it/lavoro/dati.

mb


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