News 2015
Fondi strutturali UE: Provincia, Comuni e parti sociali fanno il punto sui programmi 2007-2013
Nel secondo vertice con le parti sociali, gli amministratori comunali e il mondo dell'economia, il presidente della Provincia Luis Durnwalder e l'assessore Hans Berger hanno fatto il punto sul nuovo periodo di programmazione 2007-2013 dei fondi strutturali UE. Oggi (19 ottobre) a Bolzano sono state discusse le nuove direttive europee e le iniziative da avviare in Alto Adige con le risorse disponibili.
L'incontro di partenariato segue quello promosso sei mesi fa e, ora che le direttive UE si sono precisate, intende continuare il discorso avviato con tutti i soggetti interessati sugli aspetti riguardanti gli indirizzi dei nuovi fondi strutturali, la politica regionale dell'UE, il programma Obiettivo III, la pianificazione dei finanziamenti. "Nel nuovo periodo di programmazione dei fondi UE c'è bisogno di una partecipazione allargata in grado di garantire progetti su scala provinciale, in attuazione di precise strategie complessive e non più limitate ad una specifica area o a una specifica misura", ha sottolineato il presidente Durnwalder. Le risorse a disposizione saranno di circa 201 milioni € rispetto ai precedenti 239 milioni €.Nel suo intervento Durnwalder ha illustrato l'impostazione del prossimo periodo dei fondi strutturali che riguarda direttamente l'Alto Adige: il Programma di sviluppo rurale, dove la prevista riduzione del 15-20% dei finanziamenti è stata ridotta ad un 6%, e nell'occasione il Presidente ha ringraziato l'assessore all'Agricoltura Berger per come ha saputo condure le trattative; il Programma Competitività e occupazione, l'ex Obiettivo 2, finanziato da FSE e FESR per lo sviluppo regionale; il Programma Cooperazione territoriale europea, l'obiettivo 3, che interessa l'Alto Adige per l'attività di collaborazione transfrontaliera.
"Dobbiamo individuare precise priorità - ha detto Durnwalder - a cominciare dai progetti in materia di ricerca, sviluppo e innovazione, un terreno ancora poco sperimentato dai fondi UE, ed è essenziale la collaborazione con le parti sociali per l'attuazione dei programmi, il controllo periodico di quanto fatto e un'analisi costi-benefici." In base alla politica di coesione UE per la programmazione fino al 2013 e agli obiettivi della stategia di Lisbona, la Provincia intende impegnarsi sull'accessibilità ai servizi di interesse economico generale (le infrastrutture di telecomunicazione su tutto il territorio, Internet e la rete del trasporto pubblico), e sulla tutela dell'ambiente e la prevenzione dei rischi (con mappatura delle zone di pericolo, progetto CasaClima, interventi sul paesaggio).
L'assessore Berger ha aggiornato la situazione riguardo allo sviluppo rurale, "la cui pianificazione purtroppo è in grave ritardo: il Governo deve predisporre un nuovo piano di sviluppo statale, dopo che la prima bozza è stata respinta da Bruxelles, e su quello poi dovranno calibrarsi i 21 piani di sviluppo regionali. Noi siamo già pronti." E il tempo stringe anche sul fronte della ripartizione dei fondi UE: entro il 31 ottobre le Regioni devono trovare un'intesa. Ammontano a circa 8,3 miliardi € le risorse disponibili per l'Italia al fine di promuovere lo sviluppo dello spazio rurale."La questione si limita però alla ripartizione di metà di questi mezzi finanziari, perchè la parte restante è riservata alle aree ex Obiettivo 1 e quindi non riguarda l'Alto Adige", ha detto Berger, che poi ha illustrato in sintesi il nuovo Regolamento UE, il numero 16890, con cui i soggetti interessati dovranno prendere confidenza. Ha inoltre ricordato che la Provincia, per semplificare e accelerare l'iter di accesso ai fondi, ha deliberato di istituire un proprio organismo pagatore dei contributi per lo sviluppo rurale, una sorta di sportello locale che si sostituisce alla Agea di Roma. "Partirà nel 2007 con l'obietivo di assicurare ai beneficiari maggiore flessibilità e comunicazione."
Nella sua relazione Michele Pasca-Raymondo, Direttore generale della Commissione europea, ha informato sulla nuova politica regionale dell'UE, mentre di Obiettivo III e competitività ha parlato Lanfranco Senn, professore all'Università Bocconi di Milano. Il professor Aldo Gandiglio del Centro ricerche affari sociali di Roma si è soffermato su Obiettivo III e occupazione. Nel vertice si è concordato sulla necessità per le imprese di un coordinamento tra gli interventi del FSE (formazione) e del FESR (competitività) e di un sistema coordinato anche nel controllo e nella rendicontazione.
pf