News 2015
La Provincia sul via libera Ue al protocollo del traffico nella Convenzione delle Alpi
L'assessore provinciale all'ambiente Michl Laimer e il direttore di dipartimento dell'assessore Widmann, Gianfranco Jellici, si dichiarano estremamente soddisfatti della sottoscrizione, da parte del consiglio dei ministri dell'Unione Europea, del protocollo del traffico nella Convenzione delle Alpi. "Questa decisione - spiegano - rappresenta una pietra miliare per la politica ambientale e della mobilità nella nostra Provincia".
"Finalmente". È stato questo il primo commento dell'assessore provinciale all'ambiente Michl Laimer alla notizia del via libera da parte dell'Unione Europea al protocollo del traffico nella Convenzione delle Alpi. La sottoscrizione del documento rappresenta per l'Alto Adige una svolta importante, con delle conseguenze concrete ben precise. "Era da tanto che aspettavamo questo momento - spiega con soddisfazione l'assessore Laimer - con questo protocollo viene messo nero su bianco lo stop alla realizzazione di nuove arterie di transito lungo l'arco alpino. Progetti come la Milano-Ulm, oppure l'Alemagna, vengono dunque definitivamente estromessi dall'agenda politica".Laimer e il direttore di dipartimento dell'assessore Widmann, Gianfranco Jellici, sono concordi nel considerare inevitabile, alla luce del divieto di ampliamento delle strade, un sostegno ancora maggiore al trasporto su rotaia. "La soluzione al problema traffico di transito - sottolinea Jellici - rappresenta una delle sfide più importanti, se non addirittura la più importante, che deve affrontare la nostra Provincia. E vista la portata della questione, è chiaro che non la si può affrontare da soli. Se vogliamo davvero arginare e contenere il traffico lungo le nostre strade, dobbiamo intraprendere iniziative transfrontaliere nel settore della politica dei trasporti, e questa è un'opportunità che il protocollo rende possibile".
Il protocollo del traffico nella Convenzione delle Alpi sottoscritto oggi dall'Unione Europea, obbliga inoltre gli stati alpini a studiare forme di mobilità in grado di tutelare l'arco alpino e le popolazioni che ci vivono. "Alla luce del fatto che il territorio alpino è riconosciuto zona particolarmente sensibile - conclude Jellici - avremo anche la possibilità di prevedere diverse forme di limitazione del traffico".
USP