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Indagine sul commercio, Frick: "Sviluppo positivo per tutto il settore"

Negli ultimi tre anni il settore del commercio in Alto Adige ha vissuto una fase di notevole crescita, raggiungendo quota 12.203 punti vendita e 35.339 occupati, ma mantenendo la propria connotazione territoriale, tanto che ogni comune ha almeno un negozio di alimentari. Notevole anche l'impatto sul valore aggiunto creato in Provincia, cui il commercio contribuisce per una quota del 12%. Questi i principali risultati di una ricerca svolta dalla Ripartizione provinciale Commercio e dall'Istituto di ricerca economica della Camera di Commercio, presentati questa mattina (7 settembre) nel corso di una conferenza stampa.

La "via altoatesina" per lo sviluppo del commercio prevede ampia possibilità di scelta da parte dei consumatori, distribuzione capillare su tutto il territorio, e alta qualità. Obiettivi raggiunti, secondo l'assessore al commercio Werner Frick, che durante la conferenza stampa ha sottolineato che "i risultati della ricerca dimostrano come negli scorsi anni si sia riusciti a mantenere un buon rapporto tra piccole, medie e grandi strutture di vendita, garantendo sia la sopravvivenza del commercio di vicinato, che il soddisfacimento delle esigenze dei consumatori".

Il commercio al dettaglio, in Provincia di Bolzano, può attualmente contare su oltre 7mila punti vendita (+4% negli ultimi tre anni), per una superficie complessiva di 640mila metri quadrati (+9,6%). Prevalgono ancora di gran lunga le strutture di piccole dimensioni, tanto che quattro esercizi su cinque non superano i 150 metri quadrati, ma non mancano neppure i grandi punti vendita. Il 28% delle superfici di vendita sono riservate al settore alimentare, il restante 72% al non alimentare. "Con il piano provinciale del 2002 - ha sottolineato l'assessore Frick - abbiamo coperto buona parte del fabbisogno di grandi strutture (179 esercizi per un totale di quasi 214mila metri quadrati), senza per questo sacrificare l'irrinunciabile funzione sociale dei piccoli negozi di paese". Frick ha poi annunciato che la questione della grande distribuzione è ancora all'attenzione della giunta provinciale, e che prossimamente si provvederà all'elaborazione di un nuovo piano. Dallo studio della Ripartizione Commercio e dell'Ire emerge comunque che l'Alto Adige rientra tra le province italiane con la media più elevata per quanto riguarda la dimensione delle strutture di vendita.

"Le informazioni che abbiamo raccolto - ha spiegato il direttore dell'Ire Oswald Lechner - ci danno un quadro piuttosto positivo della situazione, nonostante la sempre più agguerrita concorrenza nel commercio all'ingrosso. Con la notevole crescita delle grandi strutture di vendita possiamo inoltre affermare che il settore è andato incontro ai desideri dei consumatori altoatesini per quanto riguarda scelta e prezzi dei prodotti. Per quanto riguarda i commercianti, dobbiamo registrare qualche insoddisfazione circa la redditività delle proprie aziende, dovuta fondamentalmente alla diminuzione della produttività e all'elevato impatto dei costi". La via d'uscita indicata per risolvere questo problema prevede un'ulteriore sforzo per innalzare la qualità delle prestazioni, e la possibilità di ridurre i costi attraverso una maggiore cooperazione.

Per quel che riguarda infine la capacità di spesa degli altoatesini, dallo studio emerge come il consumo mensile pro-capite raggiunga i 1.601 euro, tenendo conto però anche dei turisti. Il 41% di questa somma viene speso nel settore del commercio (l'11% nel settore alimentare), mentre il resto viene dedicato ai servizi.

USP


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