Giornata dell’Autonomia 2014

News 2015

L'ass. Mussner sui 60 dell'Accordo di Parigi

In occasione della ricorrenza dei 60 anni dell'Accordo di Parigi, che viene ricordata domani, 5 settembre, l'assessore provinciale ladino Florian Mussner sottolinea come il contratto internazionale abbia avuto conseguenze rilevanti anche per i ladini creando una buona base per la sua sopravvivenza.

Se si pensa alla consistenza numerica del gruppo etnico ladino ed al livello di compresione nei confronti delle minoranze etniche presente al momento attuale nell'Europa democratica, allora - così l'ass. Mussner - noi ladini possiamo constatare a ragione come l'Accordo di Parigi attraverso le sue conseguenze ad ampio raggio abbia fornito ai ladini una buona base per la loro sopravvivenza.
Mussner ricorda come il gurppo etnico ladino non sia stato per nulla citato nell'Accordo di Parigi del 5 settembre 1946 e che il trattato non fosse inteso per i ladini. Ciononostante l'accordo riveste un'importanza particolare per i ladini derivante dalla concretizzazione logica del principio democratico concernente la tutela delle minoranze etniche. Gli Stati Italia ed Austria - così Mussner - hanno riconosciuto il diritto di una minoranza etnica ad un'ampia tutela decretandone la valenza internazionale attraverso la sigla dell'accordo. Un diritto, così, estendibile anche alla seconda minoranza etnica esistente accanto a quella tedesca. Il diritto dei ladini ad un'ampia tutela ai sensi dell'Accordo di Parigi si è dovuto, però, conquistare con ulteriori trattative.
L'Austria quale partner nell'Accordo di Parigi ed in qualità di potenza tutrice del Sudtirolo ha inserito la necessità della tutela dei ladini nelle sue trattative diplomatiche e politiche con l'Italia e lo Stato Italiano ha consentito ad una più ampia interpretazione dell'Accordo di Parigi.
Il gruppo etnico ladino, come sottolinea l'assessore Mussner, è stato compreso nello Statuto di Autonomia, che può essere definito emanazione dell'Accordo di Parigi, e soprattutto nello Statuto ampliato dell'anno 1972. Di conseguenza sono state emanate alcune misure di tutela in particolar modo per quanto attiene l'uso della lingua, la cultura, gli usi ed i costumi, ma anche la proporzionale e le varie possibilità di rappresentanza a livello politico e tutte le disposizioni autonomistiche che sono tornate a vantaggio del gruppo linguistico ladino. Pertanto, come pone in evidenza l'assessore Mussner, i ladini possono constatare a ragione che l'Accordo di Parigi e le sue conseguenze abbiano offerto un'importante base per la propria sopravvivenza. Certamente, così conclude Mussner, ci poteva essere di più soprattutto poteva essere un processo più rapido; ciononostante l'Accordo sottoscritto il 5 settembre 1946 fu un contratto durevole e sostenibile sulla cui base possiamo prospettarci un  buon futuro.


SA


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