Giornata dell’Autonomia 2014

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Indulto: prima seduta del Tavolo di coordinamento provinciale sugli effetti della legge

Si è tenuta oggi, su iniziativa della Ripartizione provinciale Politiche sociali, la prima seduta del Tavolo di coordinamento provinciale sulla legge 241/06 relativa alla concessione dell’indulto. All’incontro hanno preso parte i rappresentanti della Casa Circondariale di Bolzano, dell’Ufficio di Esecuzione Penale Estera del Ministero della Giustizia, degli Uffici dell’Assessorato provinciale alle Politiche sociali e Sanità, degli Enti pubblici gestori dei Servizi sociali territoriali, della Caritas, dell’Associazione Volontarius, della San Vincenzo, dei Servizi per le dipendenze delle ASL, dei Comuni di Bolzano, Merano e Bressanone.

Il Tavolo di coordinamento riunito per valutare le conseguenze dell'indulto

È stata analizzata la situazione venutasi a creare nella nostra provincia in seguito alle scarcerazioni dagli istituti di pena altoatesini (Bolzano e Bressanone) e ai rientri sul nostro territorio di residenti dimessi da istituti di pena che si trovano in altre località italiane. Sono 107 i detenuti che hanno beneficiato finora dell’indulto in provincia di Bolzano, a cui si aggiungono i cittadini altoatesini detenuti nelle strutture penitenziarie di fuori Provincia, circa 89. “Si stima che circa il 15% delle persone hanno bisogno di sistemazione abitativa, mentre le altre hanno dei punti di riferimento” così il direttore della Ripartizione politiche sociali della Provincia, Karl Tragust. “Si tratta di venire incontro ai bisogni delle persone liberate, consistenti principalmente nel reperimento di una soluzione alloggiativa provvisoria, dei beni necessari per il sostentamento di base e la cura della persona nonché, in alcune situazioni particolari, di trattamenti sanitari” così Tragust.

I rappresentanti delle istituzioni e i servizi presenti, sia pubblici che del privato sociale, che si sono già attivati nei giorni scorsi, hanno riconfermato il proprio impegno. “La situazione è sotto controllo e non è assolutamente preoccupante. Si prevede che il numero delle prossime scarcerazioni sarà limitato e la rete di coordinamento attivata farà fronte anche nei prossimi giorni alle esigenze di accoglienza, consulenza e supporto” così il Direttore dell’Ufficio provinciale Famiglia donne e gioventù competente per il coordinamento degli interventi, Eugenio Bizzotto. “Per alcuni, la presenza nelle strutture potrà essere di pochi giorni, per il tempo necessario a ricostruire rapporti e legami familiari, mentre per altri potrà trattarsi di periodi anche più lunghi” così Bizzotto. “Fortunatamente esistono una serie di servizi pubblici e strutture private che si occupano degli ex carcerati ed alle quali le persone si possono rivolgere”, evidenzia l’Assessore alle politiche sociali, Richard Theiner.

L’intervento degli enti privati sarà in stretto coordinamento con i Distretti sociali dell’Azienda Servizi Sociali di Bolzano e delle Comunità comprensoriali, che forniranno la necessaria consulenza e supporto materiale alle persone che si trovano a beneficiare dell’indulto e che si rivolgeranno ai servizi distrettuali.

Il coordinamento delle azioni dei diversi soggetti coinvolti sarà garantito anche prossimamente a livello provinciale dall’Assessorato alle Politiche sociali e alla Sanità, sul cui bilancio gravano i maggiori oneri derivanti dagli interventi degli enti pubblici e del privato sociale.MC


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