Giornata dell’Autonomia 2014

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Parte il monitoraggio satellitare in Alto Adige: convenzione Provincia-Eurac

La tecnologia del monitoraggio satellitare per l'osservazione terrestre, con le possibili applicazioni in vari settori, compie in Alto Adige un importante passo avanti: la convenzione per realizzare una base funzionale al telerilevamento e al monitoraggio satellitare è stata firmata oggi (mercoledì 12) a Bolzano dall’assessora provinciale all’Innovazione Luisa Gnecchi e dal presidente dell’Accademia europea Werner Stuflesser. La prima stazione di ricezione del telerilevamento sarà attivata sul Corno del Renon.

La firma della convenzione con l'assessora Gnecchi e il presidente dell'Eurac Stuflesser (Foto USP/Pertl)
Con la firma della convenzione Provincia-Eurac si avvia l’operazione telerilevamento satellitare in Alto Adige, che apre nuove opportunità di sviluppo economico, territoriale e sociale. “La nuova tecnologia di telecomunicazione e le possibilità offerte dal telerilevamento – sottolinea l’assessora provinciale all’Innovazione Luisa Gnecchi – contribuiscono all’ammodernamento della pubblica amministrazione e di altri settori con attività incentrate sulla comunicazione e il trasferimento di dati.” In particolare la Provincia, che vede in prima linea nel progetto anche l’Assessorato all’Ambiente di Michl Laimer, punta ad utilizzare la tecnologia del monitoraggio satellitare in diversi settori di applicazione: monitoraggio della copertura nevosa e dei ghiacciai, del terreno e delle frane, della copertura del suolo (espansione urbanistica, colture agrarie, disboscamento, effetto degli incendi), oltre al monitoraggio dell’uso del suolo (intensificazione o abbandono di colture e di boschi, creazione di habitat, ampliamento di aree urbane) e della qualità dell’aria.

Per giungere alla costituzione di una base funzionale al telerilevamento e al monitoraggio satellitare diretto, la Provincia ha siglato una convenzione con l’Accademia europea, incaricata di seguire il progetto sul piano operativo. A firmare l’accordo sono stati oggi (mercoledì 12) a Bolzano l’assessora provinciale Luisa Gnecchi e il presidente dell’Eurac Werner Stuflesser. La Provincia è coinvolta in veste di partner scientifico e di utente finale – cui vengono messi a disposizione immagini e servizi  - mentre l’Eurac provvede a gestire l’infrastruttura informatica, a proteggere e archiviare i dati, a gestire il centro di ricerca. La convenzione affida all’Eurac l’incarico di progettazione della base funzionale e della gara pubblica per appaltare la realizzazione dell’infrastruttura. Nella convenzione è previsto un organismo di coordinamento, un Comitato scientifico con due rappresentanti dell'Assessorato provinciale all'Innovazione.

Le attività svolte a Bolzano, con la stazione di ricezione sul Corno del Renon, si concentrano su elaborazione e interpretazione dei dati di telerilevamento, sviluppo di applicativi per il telerilevamento satellitare, apertura a nuovi campi di applicazione, protezione, archiviazione, gestione e commercializzazione dei dati. "Negli ultimi anni è aumentato lo sforzo della Provincia per aprire nuove strade in direzione di ricerca e innovazione – spiega Luisa Gnecchi – e con l'avvio del progetto, oltre alla sinergia tra istituzioni del settore e aziende specializzate, si potranno offrire nuovi posti di lavoro per specialisti di settore. Si tratta di un investimento nel futuro, trasversale a molti ambiti su tutto il territorio provinciale". Il progetto, che vede la Provincia impegnata con un finanziamento di circa 5 milioni €, consentirà notevole risparmio anche dal punto di vista economico: "Finora, per restare aggiornati, dovevamo acquistare prodotti e immagini satellitari da esterni a costi notevoli - così l’assessore Michl Laimer - ma in futuro potremo riceverle autonomamente, elaborarle e cederle eventualmente anche ad altri soggetti.”

Il presidente dell’Eurac Stuflesser sottolinea che si tratta “di un progetto in un settore nuovo come l’area di montagna, che avrà ricadute positive sul territorio e sulla Convenzione delle Alpi, attraverso le sue varie applicazioni. È una chance preziosa per fare sistema in Alto Adige tra ente pubblico, ricerca e industria.” Concetti ribaditi dal direttore della Ripartizione Innovazione, Maurizio Bergamini, che nel progetto vede “un ulteriore esempio, come lo furono i cluster, di come creare una filiera del valore, in grado di mettere in rete le piccole aziende locali e innescare una reazione a catena che porta benefici all’economia locale.”

pf


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