Giornata dell’Autonomia 2014

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Sviluppo rurale e sussidi statali: Berger incontra il ministro De Castro

La volontà di collaborazione tra il nuovo Governo e le Regioni in materia di sviluppo rurale e di regolamentazione dei sussidi statali è stata ribadita oggi (mercoledì 5) a Roma dal ministro per le Politiche agricole Paolo De Castro nell'incontro con l'assessore provinciale Hans Berger e i colleghi assessori regionali. "Il nuovo ministro è pronto al confronto per giungere a una buona soluzione, ma il tempo stringe", sottolinea l'assessore Berger.

In tema di sviluppo rurale l'imperativo per l'Italia è risparmiare. "L'Italia si è vista assegnare circa un miliardo € in meno per questo ambito rispetto al programma UE 2000-2006", spiega Berger. A ciò si aggiunge che l'importo è comprensivo anche dei finanziamenti finora erogati in via separata per i programmi Leader. Ma i tagli non  sono l'unica preoccupazione dell'assessore Berger: "Purtroppo persiste la mancanza di un piano strategico statale per lo sviluppo rurale, in grado di assicurare la cornice di riferimento entro cui dovrebbero muoversi le Regioni con i propri piani di sviluppo rurale." Berger sottolinea che la Provincia di Bolzano ha già predisposto il rispettivo piano, "che è stato già concordato in via informale anche con Bruxelles. Ma fino a quando il piano statale si fa attendere, non possiamo compiere alcun passo ulteriore."

Nell'incontro a Roma il ministro De Castro ha assicurato la sua intenzione di voler elaborare al più presto assieme alle Regioni il piano strategico. "I lavori iniziano ancora questa settimana, entro luglio il piano statale dovrebbe essere pronto per l'invio a Bruxelles", conferma Berger. Una volta approvato dall'UE, "presumibilmente a settembre potranno essere sottoposti al vaglio della Commissione UE anche i piani regionali. In tal modo potremmo veder approvato il piano provinciale entro l'anno, prima dell'avvio del nuovo periodo di pianificazione UE."

L'altro tema discusso nel vertice con il ministro De Castro ha riguardato la riforma delle direttive per i sussidi statali in agricoltura, con le quali l'UE stabilisce quali contributi statali e regionali sono ammessi e quali invece si prefigurano come violazione della concorrenza. Finora considerati legittimi, saranno in futuro vietati i contributi all'allevamento organizzato. "Ciò significa per l'Alto Adige nessun contributo per la tenuta del registro genealogico, per i controlli sulle prestazioni, per l'acquisto di bestiame da allevamento e per la promozione di prodotti di qualità", spiega Berger.  
Nella battaglia per cercare di limitare i danni, la Provincia ottiene ora sostegno da Roma. "Il ministro De Castro ha assicurato che appoggerà i nostri interventi a Bruxelles per tentare di cancellare queste limitazioni. Anche Austria e Germania sostengono questa posizione e confido che sappiano far sentire il loro peso in sede europea", conclude Berger. 
 

pf


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