Giornata dell’Autonomia 2014

News 2015

Comitato di sorveglianza del Fondo Sociale Europeo a Novacella

Fondo Sociale Europeo: primo bilancio dell’attuale programmazione 2000-2006 e previsioni per la futura programmazione comunitaria 2007-2013. Sono stati 1.541 i progetti cofinanziati dal Fondo Sociale Europeo in Alto Adige dall’inizio della programmazione FSE nel 2000 fino al 31 dicembre 2005 e il numero dei partecipanti ai progetti FSE supera le 100.000 unità. Questi i dati emersi dal Rapporto annuale 2005 presentato in occasione del Comitato di sorveglianza Obiettivo 3 del Fondo Sociale Europeo convocato per i gg. 20 e 21 giugno 2006 nell’Abbazia di Novacella a Varna.

Soddisfatti dei risultati conseguiti dal Fondo Sociale Europeo

“La Commissione europea e i rappresentanti dei Ministeri nazionali hanno espresso la loro piena soddisfazione riguardo all’efficiente utilizzo delle risorse comunitarie, nazionali e provinciali nel rispetto delle priorità poste dall’Unione europea”, afferma la Direttrice del Servizio FSE Barbara Repetto Visentini in occasione della seduta del Comitato di sorveglianza nell’Abbazia di Novacella a Varna ed inoltre “È stato riconosciuto dalle autorità comunitarie e nazionali il valore aggiunto del FSE nella Provincia di Bolzano”.

Il Comitato di sorveglianza, convocato e presieduto dal presidente della Provincia, Luis Durnwalder, è composto dai rappresentanti della Commissione europea, del Ministero del Lavoro, del Ministero dell’Economia, del Dipartimento per la Funzione Pubblica e del Dipartimento per le Pari Opportunità.

Ne fanno parte anche gli Assessori Luisa Gnecchi e Otto Saurer, la direttrice del Servizio FSE, Barbara Repetto Visentini, i rappresentanti delle parti economiche e sociali della Provincia e i direttori delle diverse ripartizioni provinciali coinvolte nella programmazione FSE.

Il Comitato di sorveglianza controlla l’efficienza e la qualità dell’esecuzione degli interventi del Fondo Sociale Europeo nella Provincia, valutando periodicamente i progressi compiuti nel raggiungimento degli obiettivi del Programma Operativo FSE 2000-2006.

I numeri altissimi dei progetti presentati e dei destinatari dei corsi FSE raggiunti, sottolineano l’efficacia e l’efficienza nell’attuazione dell’intervento comunitario in Alto Adige e dimostrano che l’Amministrazione provinciale ha saputo applicare i regolamenti comunitari a favore del territorio locale ottenendo ottimi risultati.

Grazie al Fondo Sociale Europeo, che è lo strumento finanziario più importante dell’Unione europea per combattere la disoccupazione e per migliorare la situazione occupazionale dei propri cittadini, sono stati realizzati in Alto Adige nel solo periodo di programmazione attuale (2000-2006) fino alla fine del 2005 oltre 1500 progetti.

Queste azioni di una “politica attiva per l’occupazione” interessano vari ambiti della formazione professionale, dalla formazione di base, all’aggiornamento lungo tutto l’arco della vita, all’alta formazione. Particolare attenzione viene posta al tema delle Pari opportunità tra uomini e donne e all’inserimento sociale e lavorativo delle persone svantaggiate.

Il Rapporto annuale 2005 mette in evidenza anche i risultati di un’indagine ex-post dei corsi di formazione rivolti a persone in cerca di occupazione.

Sono decisamente positivi i risultati dell’indagine sullo stato occupazionale degli allievi che da 12 mesi hanno terminati i corsi FSE in Alto Adige. Quasi il 60 per cento lavora e oltre il 25 per cento prosegue gli studi.

Fin dall’inizio della programmazione 2000-2006 il Servizio FSE realizza annualmente le valutazioni ex-post dei corsi FSE. Con queste indagini viene misurata l’efficacia dei corsi FSE, e si verifica se la loro frequenza agevola realmente l’inserimento nel mondo del lavoro o, a seconda, il proseguimento degli studi.

Il fatto che entro un anno dalla conclusione del corso un’altissima percentuale dei partecipanti ai corsi FSE si sia inserita nel mondo del lavoro in modo permanente, o abbia continuato gli studi, rappresenta un dato estremamente positivo per il FSE ed è coerente con le raccomandazioni dell’Unione europea.

Alla riunione del Comitato di sorveglianza ha partecipato anche Cuno Tarfusser, Capo Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Bolzano. Il Procuratore Tarfusser ha presentato gli esiti del progetto “best practice” cofinanziato dal FSE riguardo la riorganizzazione ed ottimizzazione dei servizi della Procura della Repubblica di Bolzano.

“Si tratta di un’iniziativa del tutto nuova nell’ambito dell’Amministrazione della Giustizia”, ha sottolineato il Procuratore Tarfusser. Il progetto pilota mira a dare alla Procura della Repubblica di Bolzano un nuovo assetto organizzativo. E questo in due direzioni: una, interna all’Ufficio, che consiste nel rendere più moderna l’attività burocratica, attraverso la razionalizzazione di numerosi servizi; e l’altra, rivolto verso l’esterno, finalizzata a dare al cittadino dei servizi certi e a fornirgli conoscenze istituzionali sulle attività e competenze della Procura e come possa essere utile al cittadino. “Lo scopo della Carta dei Servizi della Procura della Repubblica di Bolzano” – ha evidenziato il Procuratore Tarfusser, “è proprio questo: rendere la Procura della Repubblica più vicina e quindi più accessibile al cittadino.”

FG


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