Giornata dell’Autonomia 2014

News 2015

L'ass. Gnecchi a Roma per un confronto tra assessori sulle politiche migratorie

L’assessora Luisa Gnecchi ha partecipato questo pomeriggio a Roma ad un incontro tra gli assessori all’Immigrazione, organizzato per fare il punto della situazione sul decreto dei flussi e sulle politiche migratorie nelle varie Regioni. Come riferisce l’assessora provinciale competente in materia di immigrazione, “nel corso dell’incontro è stato elaborato un documento da presentare alla Conferenza Stato-Regioni, che definisce la posizione delle Regioni in tema di immigrazione e propone l’avvio di un confronto-collaborazione in materia tra Stato ed enti locali”.

Questa l’introduzione del documento:

“Le politiche migratorie presentano grande complessità per il fatto di abbracciare molteplici aspetti, quali le scelte e le strategie relative al governo dei flussi migratori, al diritto di asilo e alla condizione giuridica degli extracomunitari, alla loro collocazione sul mercato del lavoro, ma anche la salute, l'assistenza e l'istruzione, aspetti - questi ultimi - legati più propriamente alla sfera dell’integrazione sociale, al rispetto dei diritti umani e alla garanzia delle pari opportunità.

Al fine di realizzare concretamente una “governance” efficace ed integrata del fenomeno migratorio, appare quanto mai opportuno avviare una politica concertativa fra i diversi livelli di governo e tutti gli attori realmente impegnati nella gestione del fenomeno migratorio, quale componente strutturale ed importante risorsa per l’economia, per il mondo del lavoro nel suo complesso ed in particolare per il lavoro di cura all’interno delle famiglie e delle strutture assistenziali. Sono sempre di più gli infermieri e le infermiere che lavorano nelle strutture pubbliche e private e si deve trovare la possibilità per l’assunzione nelle strutture pubbliche”.

"La riunione degli assessori all’Immigrazione è preparatoria del nuovo documento di programmazione triennale delle politiche governative 2007-2009, che si vorrebbe fosse partecipato e condiviso tra tutti soggetti coinvolti. Su queste basi e con queste finalità le Regioni e le Province autonome pongono al Governo alcune questioni ritenute prioritarie: “(1)La decurtazione del 50%, subita dal Fondo per le Politiche sociali, rappresenta un grave ostacolo alla realizzazione delle politiche di accoglienza e di integrazione sociale, cui sono tenute le Regioni e gli Enti Locali, e che costituiscono un aspetto fondamentale delle politiche per l’immigrazione; (2) occorre un ripensamento del meccanismo che regola i flussi migratori al fine di realizzare, attraverso il confronto e la concertazione con le Regioni e le parti sociali, l’incontro fra la domanda e l’offerta di lavoro e di soddisfare in modo concreto ed efficace le reali esigenze del mercato del lavoro; (3) meccanismi chiari e definiti di coinvolgimento degli Enti Locali nello snellimento delle pratiche amministrative relative ai rinnovi dei permessi, con precisi protocolli operativi con le competenti autorità governativa che hanno la titolarità sugli stessi, sulla base di quanto già proposto e sperimentato da singole Amministrazioni comunali e dall’ANCI; (4) l’avvio delle procedure per la ratifica della Convenzione ONU sulla protezione dei diritti dei lavoratori migranti e dei membri delle loro famiglie”.

“Le Regioni e le Province autonome” recita ancora il documento, “ritengono, inoltre, importante avviare una riflessione più approfondita su varie questioni legate, in particolare, all’opportunità di portare dei miglioramenti alla normativa vigente in materia di immigrazione, volti a: (1) prevedere meccanismi che agevolino l’acquisizione della cittadinanza italiana da parte degli stranieri regolarmente residenti da lungo periodo nel nostro Paese, al fine di garantire loro il pieno godimento dei diritti politici e civili; (2) valutare, sempre in tale ottica, la possibilità di consentire agli immigrati residenti di partecipare attivamente alla vita pubblica mediante l’attribuzione del diritto di voto amministrativo; (3) mettere a punto una disciplina organica del diritto di asilo; (4) facilitare, con riferimento ai minori stranieri non accompagnati, la conversione del permesso di soggiorno per minore età in permesso di soggiorno per lavoro o per studio al raggiungimento della maggiore età; (5) prevedere un trasferimento completo agli enti locali delle competenze legate al rinnovo del permesso di soggiorno; (6) semplificare e sburocratizzare l’accesso ai percorsi formativi finalizzati ad agevolare l’inserimento degli immigrati nella società ed in particolare la loro integrazione nell’attività lavorativa; valorizzando  le attività  da effettuarsi nei paesi di origine dei cittadini stranieri, per le  quali appare necessario recuperare un ruolo strategico delle amministrazioni del territorio, al fine di indirizzare le azioni ai reali fabbisogni di manodopera qualificata provenienti dal tessuto locale; (7) istituire un permesso di soggiorno per ricerca di occupazione; (8) attivare nuovi percorsi d’integrazione che prevedano stretti collegamenti con le Regioni e i loro strumenti legislativi, attraverso nuove progettazioni e realizzazioni operative in importanti settori quali la casa, la scuola, la salute;  (9) prevedere la regolamentazione del rapporto, al momento inesistente, fra l’UNAR (Ufficio nazionale anti-discriminazione razziale) le Regioni e gli Enti locali”.

L’assessora Gnecchi esprime soddisfazione per il fatto che “tutti gli assessori regionali siano intenzionati ad affrontare la questione del decreto flussi, e ad attivare un confronto con il Governo. C’è grande volontà, da parte delle Regioni, di partecipare alla gestione del fenomeno migratorio”.

MC


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