News 2015
Laimer illustra a Bruxelles la via altoatesina all’indipendenza energetica
L’assessore provinciale all’Energia, ambiente e urbanistica Michl Laimer ha partecipato oggi al seminario del Comitato delle Regioni sulle energie rinnovabili, organizzato dall’Euregio Alto Adige-Trentino-Tirolo e da Alsazia, Navarra e Rodano Alpi, presentando l’esperienza altoatesina nel campo delle energie rinnovabili. “Ridurre il consumo, incrementare l’efficienza e promuovere le energie alternative”, questa l’esortazione dell’assessore altoatesino.
“Il 45% del fabbisogno energetico altoatesino è coperto da energie rinnovabili: entro il 2008 vogliamo arrivare al 50%, entro il 2012 al 75% ed entro il 2020, se tutti presupposti collimano, alla totale indipendenza dalle fonti fossili”: l’ambizioso – ma realistico – programma altoatesino in campo energetico è stato al centro dell’intervento dell’assessore Michl Laimer al seminario sulle energie rinnovabili ospitato oggi, su iniziativa dell’Euregio Alto Adige-Trentino-Tirolo, di Alsazia, Navarra e Rodano Alpi, presso il Comitato delle Regioni di Bruxelles. Scopo dell’iniziativa era avviare un confronto ed uno scambio di esperienze tra enti locali nel campo delle energie alternative, per favorirne l’utilizzo a scapito di quelle fossili, inquinanti ed esauribili.
Proprio “La strada verso l’indipendenza dalle fonti energetiche fossili” era il titolo del contributo dell’assessore Laimer, presente a Bruxelles insieme al direttore di Dipartimento Walter Huber. “In un’epoca caratterizzata da pressanti esigenze ecologiche e dal costante aumento del prezzo del petrolio”, ha detto il responsabile altoatesino della politica energetica, “puntare sulle energie rinnovabili è un dovere per tutti. Tuttavia, perché questo sia possibile c’è bisogno anche di limitare drasticamente la richiesta di energia: il nostro motto deve essere, infatti, ridurre il consumo, aumentare l’efficienza e promuovere le energie rinnovabili”.
Le fonti rinnovabili utilizzate in Alto Adige, come ha spiegato Laimer ai colleghi delle altre regioni europee (317 i membri del Comitato) sono le energie idroelettrica, solare, fotovoltaica, geotermica, la biomassa ed il biogas. In futuro, si conta inoltre sullo sviluppo delle nuove tecnologie ad idrogeno: da qualche tempo, l’Alto Adige sta preparando il terreno a questa tecnologia promettente, che trova tutti i presupposti di know how, di produzione e di distribuzione nella provincia di Bolzano. “Nell’utilizzo dell’idrogeno”, ha assicurato l’assessore Laimer, “l’Alto Adige avrà un ruolo esemplare”. Ed anche il fotovoltaico avrà grande sviluppo nei prossimi anni, perché un grande produttore locale sta per aumentare la produzione, rendendo più agibile il prodotto finito ed in più ad un costo più competitivo.
Per ora, in ogni caso, il 100 % dell’elettricità viene generato dall’energia idroelettrica, e la biomassa viene bruciata in 42 impianti di teleriscaldamento per una produzione totale del 16 % del fabbisogno calorifico (pari a 43 milioni l di gasolio, con un risparmio di 125.000 tonnellate di CO² all’anno). Si registra un boom nell’installazione di piccoli impianti privati, dai 6 ai 25 KW, a trucioli di legno compressi (pellets), ed esistono poi 34 impianti a biogas, diffusi soprattutto nel mondo rurale, che producono complessivamente 1,5 mio KWh di energia termica e 5 mio KWh di energia elettrica. Per quanto riguarda l’energia solare, in Alto Adige i pannelli coprono una superficie di 145.000 m², cioè un terzo del totale nazionale, pari al l’1,2 % del fabbisogno energetico locale (risparmio annuo di circa 8,7 milioni di litri di gasolio, pari a 25.230 tonnellate di CO² in meno nell’atmosfera). Per incentivare la geotermia, la Giunta provinciale ha infine previsto un contributo del 30% per la realizzazione degli impianti e l’esenzione dalla tassa sull’acqua und dall’obbligo di concessione, misure che hanno convinto molti privati, soprattutto contadini, ad installare queste pompe di calore.
"Una politica di energia sostenibile ed orientata verso il futuro”, ha sostenuto Laimer concludendo il suo apprezzato intervento, “può funzionare solo utilizzando un mix di energie rinnovabili, perché nessuna di esse, da sola, può coprire il fabbisogno totale. E può essere efficace solo se tutti i cittadini sono disposti a cambiare le loro abitudini di consumo”.
Insieme all’Alto Adige, anche Tirolo, Trentino, Veneto, Alsazia, Navarra e Rodano-Alpi hanno presentato le loro esperienze, molto utili a tutti gli altri membri del Comitato delle Regioni per promuovere in tutta Europa, a livello locale, un consumo energetico sostenibile. Con questa inziativa, inoltre, il Comitato vuole spingere anche la stessa Unione Europea ad intraprendere la strada della promozione delle energie sostenibili, in modo da incentivarne l’utilizzo in tutti gli Stati membri.
MC