News 2015
Donne e partiti: presentato lo studio del Comitato Pari Opportunità
La presidente del Comitato, Julia Unterberger, e l’assessora alle Pari Opportunità Luisa Gnecchi hanno presentato questa mattina a Palazzo Widmann, Bolzano, i risultati di un questionario sulle tematiche femminili, sottoposto recentemente a tutti i partiti presenti in Consiglio provinciale. “La questione delle pari opportunità non viene ignorata da alcun partito”, è stato detto, “tuttavia, quando si passa dalle intenzioni ai fatti, è chiaro che le donne hanno poche chance di potere”.
I partiti presenti nel Consiglio provinciale altoatesino dimostrano sempre più attenzione ai temi delle pari opportunità, tuttavia riservano i posti di potere agli uomini. Per quanto riguarda le candidature alle prossime elezioni politiche, solo i partiti che non hanno chance di conquistare un seggio in Parlamento mettono le donne ai primi posti delle liste, mentre chi conta su un seggio “sicuro” punta su uomini, lasciando le donne in posizioni defilate. È quanto emerge dall’indagine svolta dal Comitato Pari Opportunità – Servizio Donna sull’attenzione alle tematiche femminili da parte dei partiti attivi in Alto Adige, presentata questa mattina nel corso di una conferenza stampa ospitata, nel capoluogo altoatesino, a Palazzo Widmann.
Il Comitato Pari Opportunità ha sottoposto ai partiti presenti in Consiglio provinciale un questionario con quindici domande relative alla presenza di iscritte, al numero di donne negli organismi direttivi e negli organismi istituzionali provinciali e comunali, nonché nelle liste delle prossime elezioni politiche, e sull’adesione del partito alle misure di promozione delle pari opportunità, a quali di queste ed in quale misura. “A poche settimane dalle elezioni politiche”, ha spiegato la presidente del Comitato Julia Unterberger, “abbiamo voluto raccogliere questi dati per dare alle donne informazioni importanti al momento del voto”. Dopo aver illustrato la situazione delle donne in politica a livello europeo, sottolineando come dove gli Stati promuovono politiche di pari opportunità più alta è la presenza di donne in politica (Svezia, Spagna e Germania), e come l’Italia sia ultima a livello europeo per numero di donne in Parlamento (9,8% contro il 45% della Svezia), Julia Unterberger ha presentato i dati provinciali. Positivo il fatto che in Consiglio la rappresentanza femminile sia del 31%, e che alcuni partiti abbiano un alto numero di iscritte. “Tuttavia”, è stato detto, “questo conta poco se poi nei ruoli guida si trovano solo uomini, come accade nella maggior parte dei partiti”. In tutti i casi analizzati, il presidente è infatti un uomo, anche se alcuni partiti presentano un buon numero di donne nei propri organismi direttivi, e due hanno solo donne quali rappresentanti negli organi politici provinciali.
Un altro dato interessante è che tutti i partiti hanno le pari opportunità nel loro programma, il che dimostra che questo è diventato un tema da prendere in considerazione, mentre fino a pochi anni fa era trascurato. Diverso è il modo in cui i diversi partiti lo vogliono affrontare a livello sociale, promuovendo la politica dei contributi, quella dei servizi o entrambe, favorendo o meno la presenza di donne, rispetto a quella degli uomini ed a parità di qualifiche, nella pubblica amministrazione, finanziando la cultura femminile e le pari opportunità.
“È positiva l’attenzione a questo tema dimostrata da tutti i partiti”, ha commentato la vicepresidente del Comitato Alessandra Spada, “tuttavia non trascuriamo i dati concreti sull’effettiva presenza delle donne in politica, e non dimentichiamo le prese in giro, a livello nazionale, sul tema delle quote rosa, o il passo indietro fatto con la nuova legge elettorale”. “Questa legge”, ha concluso a questo proposito l’assessora Gnecchi, “toglie all’elettore la possibilità di decidere, e quindi anche di decidere per le donne candidate. È un vero passo indietro per la partecipazione delle donne alla politica decisionale”.
MC