Giornata dell’Autonomia 2014

News 2015

Visita del Ministro alla salute, Francesco Storace, agli ospedali di Bolzano e Merano

Nel corso della visita del Ministro alla salute Francesco Storace a Bolzano, il Ministro, accompagnato dall’Assessore alla sanità e politiche sociali Richard Theiner si è recato a visitare gli ospedali di Bolzano e Merano. Presso l’Ospedale di Bolzano, dopo una breve riunione con l’Assessore provinciale alla sanità ed i vertici aziendali, il Ministro ha visitato i reparti di oncologia, diabetologia, ingegneria clinica, neurochirurgia e radiologia, reparti all’avanguardia e che erogano prestazioni di di alto livello.

Visita del Ministro Storace Foto: USP/Pertl
A Merano il Ministro, insieme ai vertici aziendali ed all'Assessore alal sanità, Richard Theiner, ha visitato i reparti di pronto soccorso dove ha apprezzato il servizio di telemedicina ed i reparti di otorinolaringoiatria, ginecologia e neonatologia, dove si è potuto rendere conto dell'elevata qualità dell’offerta sanitaria del locale ospedale.  

L'assessore Theiner ritiene che la visita odierna abbia consentito al Ministro Storace di farsi un'idea del livello raggiunto dalla sanità altoatesina e dei serviziche vengono forniti dai principali nosocomi provinciali.  

 

In merito alle liste di attesa il Ministro ha sottolineato la sua volontà di trovare una proficua collaborazione con la Provincia Autonoma di Bolzano.  

L’Assessorato alla sanità fa presente che per le prestazioni ambulatoriali sono stati fissati tre livelli, con degli specifici criteri di evasione: il primo livello per le “prestazione urgenti”, che devono essere erogate nel più breve tempo possibile, comunque entro il giorno stesso della richiesta, il secondo livello per le “prestazioni prioritarie”, da erogare nel tempo massimo di 8 giorni (visita dermatologica per sospetto melanoma) ed infine il terzo livello per le “prestazioni differibili”, da erogare entro 180 giorni.

 

In ogni caso, qualora i tempi di attesa superino i 60 giorni, ad esclusione delle agende nominative, vengono avviati specifici progetti finalizzati allo studio delle cause ed al contenimento di detti tempi. 

L’Agenzia per i Servizi Sanitari Regionali, incaricata dal Ministero della Salute di monitorare le liste di attesa in tutti gli ospedali pubblici italiani, ha redatto tre relazioni sui risultati delle verifiche effettuate negli anni 2004 e 2005, dalle quali emerge che in Alto Adige le liste di attesa, nel 85% dei casi, sono al di sotto di quanto previsto a livello nazionale.


Anche il Comando Carabinieri per la Sanità NAS – Nucleo Antisofisticazioni e Sanità di Trento, dopo un accertamento effettuato nel mese di maggio 2005, ha appurato che “i tempi di attesa sono molto inferiori ai tempi previsti dalla delibera provinciale, e dall’Accordo Nazionale Stato – Regioni”.


Va rilevato che nel corso della sua visita il Ministro Storace ha inoltre auspicato che la Provincia ritiri il ricorso presentato alla Corte Costituzionale al fine di creare le basi per una sempre migliore collaborazione tra lo Stato e l'Ente locale.

Esistono peraltro anche dei settori critici, come, ad esempio, alcune visite ed interventi ortopedici. I servizi sanitari intendono al più presto far fronte alle liste d'attesa di alcuni mesi per le protesi d’anca e per gli  interventi al ginocchio, per i quali sono previsti appositi progetti. 

Per quanto riguarda le prestazioni ambulatoriali programmate, cioè non urgenti, i temi di attesa variano notevolmente da Azienda ad Azienda. Il Ministro ha ricordato per razionalizzare le liste d'attesa si riteiene necessaria la creazione di  un “Centro unico di prenotazione provinciale”, per rendere possibile la prenotazione di pazienti anche verso altre Aziende sanitarie, qualora le liste di attesa nell’Azienda sanitaria di residenza siano lunghe. 

Nel corso della visita del Ministro Storace il sindacato ANAAO ha consegnato un documento relativo ad alcune questioni inerenti la sanita provinciale. In particolare riguardo al tema dell'attivit'a libero professionale extramoenia l'Assessorato provinciale alla sanità rileva che questa non è consentita in base alla normativa provinciale mentre l’intrameonia è ammessa a limitate condizioni, ossia che i medici rinuncino a 3 ore di plusorario.

Considerato che il plusorario è ben remunerato non risulta conveniente al momento per i medici esercitare la libera professione intramoenia, oltretutto i medici percepiscono un compenso per le ore aggiuntive programmate che va da € 65,00 a € 218,00 che dipendono dall’inquadramento e dall’anzianità di servizio.

Della questione sulla libera professione intramoenia è stata ora investita la Corte Costituzionale, che si pronuncerà in merito e dal cui esito dipenderà la risoluzione della controversia. 

Riguardo al superamento dell’orario massimo di lavoro consentito dalla legislazione vigente, nazionale ed europea si ricorda che le Aziende Sanitarie si sono già adoperate e si stanno adoperando per modificare ed adeguare l’attuale configurazione dei servizi al fine di una riduzione dell’orario di lavoro che al momento è riuscita a far rientrare nelle previste complessive 48 ore; è inoltre utile ribadire che un tale processo non può trovare conclusioni in tempi brevi, dovendosi reperire le necessarie risorse, senza per altro creare situazioni di pericolo alla salute della collettività. 



 

FG


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