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Relazione del presidente Durnwalder sul bilancio provinciale 2006

Un bilancio che vuole privilegiare gli interventi più idonei a promuovere la famiglia, la garanzia del posto di lavoro e l'innovazione: sono i punti centrali della relazione del presidente della Provincia Luis Durnwalder sul bilancio di previsione 2006, letta stamattina (martedì 13) nell'aula del Consiglio provinciale. "Sono convinto che il presente bilancio sia più influenzato da fattori esterni rispetto ai bilanci del passato", ha chiarito Durnwalder per sottolineare che il Patto di stabilità e le norme europee impongono alla Provincia una stretta finanziaria.

Il presidente Durnwalder durante la lettura della relazione sul bilancio 2006 (Foto USP/Pertl)
"L'Alto Adige non è l'ombelico del mondo e nemmeno il perno su cui ruotano la politica e la realtà in Europa o nell'arco alpino", ha esordito Durnwalder nel leggere stamattina (martedì 13) la relazione di accompagnamento al bilancio provinciale per l'anno finanziario 2006, che sfiora i 4,9 miliardi €. L'Alto Adige è piuttosto "uno dei piccoli, anche se importanti ingranaggi nell'assetto della politica europea." Nel prossimo anno, così Durnwalder, i vincoli imposti dall'esterno si faranno maggiormente sentire, da un lato a causa del rigido pacchetto risparmio modellato dal Governo su pressione di Bruxelles, dall'altro in base alle decisioni assunte a livello UE.  "L'influenza politica di Bruxelles non rappresenta solo una limitazione, bensì racchiude in innumerevoli casi delle opportunità che altrimenti sarebbero inaccessibili", ha sottolineato Durnwalder citando il potenziale del Fondo sociale europeo, quello dello sviluppo rurale e le prospettive del progetto del tunnel di base del Brennero. "Sono convinto che chi parla di Bruxelles sempre solo in termini ammonitori, allarmistici e negativi voglia soltanto distogliere l'attenzione dalla propria incapacità di sfruttare le opportunità offerte dall'Europa", ha detto Durnwalder.

Nelle 56 cartelle della relazione sono contenuti i principali obiettivi e progetti concreti che la Giunta provinciale intende realizzare. La relazione si sofferma a lungo sul Patto di stabilità in Italia e sulle misure di risparmio connesse: per la prima volta, secondo Durnwalder, lo Stato è obbligato ad apportare correzioni sostanziali e non solo di cosmesi. Roma, però, "ha semplicemente trasferito ad altri il peso del debito, non ha stretto la propria cintura bensì solo i cordoni della borsa nei confronti degli enti territoriali, di Regioni, Province e Comuni. E forse così energicamente da strangolare le risorse di alcuni di essi."
Il Presidente della Provincia ha ricordato che anche l'Alto Adige farà la sua parte per ridurre il deficit, ma decidendo autonomamente dove effettuare i risparmi: "Chi pretende di dirci dove e quanto risparmiare si ingerisce indebitamente nella nostra autonomia, calpesta il sistema finanziario della Provincia e mina la nostra indipendenza, un'opinione condivisa anche dalla Corte costituzionale." 

Chiare sono anche le indicazioni del Presidente in materia di politica economica, che per i prossimi anni poggiano su due pilastri: sulla promozione di innovazione, ricerca e sviluppo da un lato, sulla garanzia del posto di lavoro e la creazione di nuova e qualificata occupazione dall'altro. Sono passi necessari per evitare il rischio di emigrazione all'estero dei cervelli altoatesini: "Da noi i giovani trovano ovviamente lavoro, però è sempre più difficile che trovino un impiego rispondente alle loro legittime esigenze", così Durnwalder. Di conseguenza si vuole investire in nuove società che fanno innovazione, diffondere il know-how, sostenere i cluster e non ultimo fare marketing territoriale per attirare aziende in Alto Adige.

Durnwalder ha replicato anche a chi chiede maggiore libertà d'azione in Alto Adige all'economia privata: "Sostengo pienamente questa esigenza, emerge però un problema se noi come Provincia ci ritiriamo, anche solo progressivamente, dai vari settori: rimane un vuoto che non può essere colmato dai privati oppure soltanto con estrema lentezza. Non si vedono invece imprese che assumono responsabilità, che si mettono in moto, che mostrano spirito di iniziativa e intervengono là dove il ritiro dell'ente pubblico ha lasciato spazi." La richiesta di un passo indietro della Provincia è condivisibile "solo se c'è qualcuno che interviene con un minimo di coscienza sociale e di responsabilità nei confronti della società e dei suoi componenti. Se riusciamo ad accordarci su questo requisito minimo, sono il primo ad approvare un negoziato su un ritiro a lungo termine, programmato e concertato, della Povincia", ha chiarito Durnwalder.

Nella sua relazione sul bilancio 2006 il Governatore ha analizzato l'evoluzione demografica e le sue conseguenze, l'immigrazione, i nuovi compiti e la sicurezza nel sociale, la crescente importanza della politica per la famiglia nelle sue varie forme. "Anche se è difficile verificarlo, ritengo che siamo sulla buona strada: la promozione della famiglia era una delle priorità del programma di coalizione di questa Giunta provinciale, segue quindi una corsia preferenziale e l'impegno viene apprezzato dalla popolazione", ha ribadito Durnwalder, che nel suo discorso non ha tralasciato altri temi attuali come la lotta al carovita, il traffico, la politica energetica e la promozione della cultura. E naturalmente la riforma sanitaria: "Non verranno smantellate le strutture periferiche, i sette ospedali pubblici della provincia, su questo punto vi do' la mia parola. Continuerà ad esserci un'assistenza medica di alto livello su tutto il territorio", ha concluso Durnwalder.

pf

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