Giornata dell’Autonomia 2014

News 2015

Direttive unitarie per la qualificazione dei cani da soccorso

La Giunta provinciale ha approvato recentemente le Direttive per la verifica della qualificazione e l’allertamento delle unità cinofile di soccorso, andando così incontro alle diverse organizzazioni di soccorso cinofilo che richiedevano regole uguali per tutti.

Da lunedì scorso, le procedure di addestramento ed utilizzo dei cani da soccorso sono state uniformate secondo uno standard valido su tutto il territorio provinciale. La Giunta provinciale ha infatti approvato le “Direttive per la verifica della qualificazione e l’allertamento delle unità cinofile di soccorso”. Come spiega il direttore dell’Ufficio Protezione civile Günther Walcher, “le diverse organizzazioni chiedevano da tempo regole uniformi per tutti, che ora la Giunta ha provveduto ad approvare secondo la proposta del Comitato guida della Centrale provinciale di emergenza”. Spetta infatti alla Centrale provinciale di emergenza l’allertamento delle unità cinofile di soccorso, composte dal cane e dal suo conduttore, per interventi per la ricerca di persone su valanga, in zona ostile, in zona impervia, in zona non impervia, su macerie o in acqua. A seconda dell’impiego del cane da soccorso nelle diverse situazioni, varia anche l’addestramento richiesto.

Per la ricerca su valanga ed in zona ostile, per affrontare la quale è richiesta attrezzatura alpinistica e la conoscenza delle tecniche di soccorso alpino, anche il conduttore del cane deve avere un’adeguata preparazione, e divenire membro del soccorso alpino in seguito al superamento di prove di arrampicata, progressione sul ghiaccio e scialpinismo. Il cane, di età compresa tra gli otto mesi ed i tre anni, viene addestrato nella ricerca tramite olfatto, nella capacità di seguire una pista, di essere trasportato, di muoversi su terreni difficili, di essere condotto a distanza e di obbedire anche senza guinzaglio. Infine, è previsto un addestramento comune di cane e conduttore in diversi corsi strutturati su due anni, nel caso di interventi su valanga, ed in un corso estivo di 6 giorni, nel caso di ricerche in zone ostili.

Per quanto riguarda la ricerca in zone impervie, o non impervie come il fondovalle e le zone abitate, il cane viene addestrato alla resistenza nel tempo ed alla conducibilità, anche a distanza, al transito su superfici disagevoli, all’obbedienza ai comandi. Per il conduttore è sufficiente, in questo caso, la preparazione nei settori di pronto soccorso, orientamento e cartografia, tecnica ed tattica dell’intervento, sistemi radio e di allertamento. Cane e conduttore devono comunque presentare un attestato d’esame di addestramento superato presso un’organizzazione abilitata.

Infine, le unità cinofile che intendono prestarsi alla ricerca su macerie devono dimostrare l’addestramento del cane nella ricerca, abilità – soprattutto nel superamento di passaggi difficili e nel transito su scale, piani basculanti, spazi piccoli – ed obbedienza. Per il conduttore valgono gli stessi requisiti che per la ricerca in zone impervie e non.

Le direttive sono state stilate tenendo conto dei vari regolamenti esistenti a livello nazionale ed internazionale. Le organizzazioni che utilizzano unità cinofile da ricerca sono, in provincia di Bolzano, il Bergrettungsdienst dell’AVS, il Corpo nazionale soccorso alpino e speleologico del CAI, la Croce Rossa italiana, le Unità cinofile da soccorso di Brunico, le Unità cinofile da soccorso Dolomiten, l’associazione nazionale carabinieri in congedo di Egna ed i Vigili del Fuoco volontari.

 

MC


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