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Frick: misure per aiutare il piccolo negozio e vendita al dettaglio solo nei centri abitati

I rischi, le prospettive e il ruolo del commercio di vicinato sono stati al centro del convegno con esperti tenutosi oggi (martedì 22) a Bolzano su iniziativa dell'Assessorato provinciale al Commercio. Se la politica riesce a garantire un solido quadro giuridico e se il negozio può contare su una gestione e una promozione professionali, il negozio sotto casa riesce a restare competitivo sul mercato.

L'assessore Frick durante il suo intervento al convegno (Foto USP/Pertl)
Nonostante la pressante concorrenza e la crescente diffusione dei discount, in Alto Adige permane sul mercato, con profitto, un modello quasi intatto di commercio di vicinato, che le Regioni limitrofe ammirano e che l'assessore provinciale al commercio, Werner Frick, intende mantenere e potenziare. Per verificare i rischi, le prospettive e il ruolo del commercio di vicinato, l'Assessorato provinciale ha promosso il convegno di oggi nella sede dell'Eurac a Bolzano.

"Per il commercio è fondamentale che l'urbanistica preveda la vendita al dettaglio solo nei centri abitati, e questa linea intendo difendere anche in futuro", ha sottolineato l'assessore Frick nel suo intervento di apertura. Frick ha parlato della necessità di garantire un sano equilibrio tra piccole, medie e grandi superfici: "È essenziale combattere senza perplessità a favore del mantenimento del commercio di vicinato, perchè questa prossimità significa qualità di vita." In questo senso l'Alto Adige può vantare una condizione di tutto rispetto con le sue 7mila imprese di commercio al dettaglio, mentre già il 12% dei Comuni dell'Arge Alp non ha più questa rete di vendita.

Nella relazione principale dei lavori, dedicata ai discount come pericolo per il piccolo negozio, l'esperto Wolfgang Gröll della BBE di Monaco ha individuato nei problemi generazionali la causa principale per il regredire delle piccole superfici di vendita, accompangata dai cambiamenti delle abitudini di spesa dei consumatori, dalla mancanza di professionalità dei commercianti e dal pensiero comune che associa la grande dimensione al concetto di convenienza. Per il futuro l'esperto ipotizza, tra le possibilità concrete di rilancio del piccolo negozio, l'acquisizione di servizi aggiuntivi, come la fotocopiatrice o il partyservice. Senza dimenticare due elementi importanti: la presenza di buone possibilità di parcheggio e la facilità di raggiungere il negozio. Riguardo alla composizione dei prodotti in vendita, Gröll suggerisce un reparto di freschi pari al 50-70% dell'offerta, una minore parte riservata al no-food, un assortimento tra i 2000 e i 2.500 articoli e il commercio di prodotti regionali. "Una buona politica dei prezzi, che offra gli alimenti di base come burro, farina e zucchero a prezzi contenuti, seguita da azioni di marketing, un buon servizio, periodiche novità nei prodotti e personale cordiale, potrà assicurare ai piccoli negozi abbiano buone chances di restare competitivi sul mercato", ha concluso l'ospite tedesco.

La testimonianza dei Comuni altoatesinio che stanno impegnandosi per conservare la struttura del piccolo negozio è stata portata al convegno dai vicesindaci di Martello, San Lorenzo e Termeno, tre centri analizzati dallo studio commissionato dall'Arge Alp sul commercio di vicinato. Ne è seguita l'elaborazione di un catalogo di misure concrete per la sopravvivenza del negozio sotto casa, un impgno assicurato anche dal presidente dell'Unione commercio turismo Walter Amort e da Gianni Mantoanello, Presidente della Confesercenti, che hanno invitato anche gli organi di informazione ad approfondire gli aspetti legati al sistema commercile differenziato presente in Alto Adige.

pf


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