Giornata dell’Autonomia 2014

News 2015

Presentato dall'ass. Gnecchi il Dossier Immigrazione 2005

“Anche l’Alto Adige deve confrontarsi con la realtà dell’immigrazione, fenomeno che ha la sua origine nella ricerca di lavoro”: questo il commento dell’assessora Luisa Gnecchi alla presentazione del XV rapporto in materia, il Dossier statistico Immigrazione elaborato dalla Caritas e dall’associazione Migrantes. I dati altoatesini sono stati raccolti dall’Osservatorio provinciale sulle Immigrazioni, progetto del Fondo Sociale Europeo realizzato della Formazione professionale in lingua italiana, che ne ha curato anche l’analisi.

Rispetto al 2003, nel 2004 è stato registrato in Alto Adige un aumento di presenze di extracomunitari, legalmente immigrati, pari al 7,8%. La popolazione straniera qui residente si è quadruplicata in quindici anni, passando da circa 5.000 persone nel 1990 alle attuali 22.000. Sono alcuni dei dati raccolti nel Dossier statistico Immigrazione, elaborato dalla Caritas e dall’associazione Migrantes, presentato quest’oggi nella Sala stampa di Palazzo Widmann, a Bolzano, ed in contemporanea in numerose altre sedi in tutta Italia.

Il Dossier, pubblicato annualmente, considera quest’anno da vicino il tema della globalizzazione: è proprio il mondo globalizzato di oggi, infatti, che favorisce il fenomeno dell’immigrazione, il quale è tuttavia anche una delle espressioni più significative di questo sistema, rappresentando una sorta di “globalizzazione dal basso”. Secondo l’assessora al Lavoro Luisa Gnecchi, presente alla conferenza stampa, è la ricerca di lavoro la molla dell’immigrazione: “Lavoro significa futuro”, ha detto infatti la vicepresidente della Giunta, “e per questo è compito di noi altoatesini offrire a tutti i concittadini un lavoro. Sia l’immigrazione che la globalizzazione sono in stretto rapporto con l’esigenza di trovare un lavoro”. Nella nostra provincia, i settori economici che più richiedono la manodopera extracomunitaria sono quelli dell’agricoltura e dell’accoglienza turistico/alberghiera. Meno incisiva è la presenza di extracomunitari attivi nel settore degli aiuti domestici, anche se, come ha sottolineato Luisa Gnecchi, “nel passato questo tipo di lavoro era svolto spesso in nero. È necessario far emergere alla luce del sole queste situazioni, perché ognuno ha diritto a veder riconosciuto il proprio lavoro, e ad ottenere un regolare contratto”.

Alcuni numeri relativi alla presenza di extracomunitari in Alto Adige sono stati riportati dal direttore della Ripartizione Lavoro Helmuth Sinn: “Quest’anno”, ha comunicato Sinn, “sono stati emessi 15.900 permessi di lavoro stagionali, impiegati nei settori agricolo ed alberghiero ed utilizzati per la massima parte da lavoratori comunitari”. Dal 1mo maggio 2006, dal sistema della contingentazione saranno esclusi i cittadini dei nuovi Stati membri della UE: “Questo significa”, ha aggiunto Sinn, “una facilitazione per coloro che cercano lavoro, ma anche uno strumento di controllo in meno per la Provincia. Ci aspetta quindi una nuova sfda”.

Alla presentazione della pubblicazione erano presenti i direttori della Caritas Mauro Randi e Heiner Schweigkofler, ed i collaboratori dell’Osservatorio provinciale sulle Immigrazioni Matthias Oberbacher e Salvatore Saltarelli.

MC


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